A dirlo è uno studio condotto da Green dell'università Bocconi e dal Wuppertal institut

L’Italia dell’economia circolare funziona meglio e costa meno, tanto da essere ritenuta il campione europeo del riciclo. A dirlo è uno studio – presentato a Bruxelles – condotto da Green (Centre for geography, resources, environment, energy and networks) dell’università Bocconi, e dal Wuppertal institut: screening the efficiency of packaging waste in Europe. Secondo l’analisi – che incorona il Conai, il Consorzio nazionale imballaggi, come modello da seguire – l’Italia è “uno dei Paesi europei” in cui il riciclo, in particolare degli imballaggi, “ha raggiunto i risultati migliori”, e perdipiù “risulta meno costoso”. Quindi – viene spiegato – come da noi riciclare gli imballaggi sia “meno costoso” che in stati tipo Germania, Spagna e Francia. “Sui temi dell’economia circolare l’Italia spicca nel confronto europeo – afferma il commissario europeo agli Affari economici Paolo Gentiloni commentando lo studio – il nostro modo di fare”, in questo pezzo di economia circolare, rappresenta “un esempio concreto dell’eccellenza dell’Italia nel sistema di gestione degli imballaggi”.

La ricerca, ricordando l’introduzione da parte dell’Europa della responsabilità estesa del produttore per gestire gli imballaggi quando diventano Rifiuti, fa presente che i Paesi hanno costruito diversi modelli di gestione. E che “quello italiano, rappresentato da Conai, è uno dei più efficienti e meno costosi”.I dati dello studio – rileva il presidente del Conai Luca Ruini – “smentiscono la credenza per cui a risultati di riciclo migliori corrispondono costi più alti: infatti abbiamo appena abbassato la maggior parte dei contributi ambientali Conai, ponendoci tra i Paesi europei che hanno apportato le riduzioni più consistenti”. Un altro elemento importante è che “insieme a Francia, Estonia e Repubblica Ceca, siamo il Paese che nella gestione dei Rifiuti vanta il maggior livello di trasparenza”. I risultati dicono che Conai, “se messo a confronto con Nazioni con più di 10 milioni di abitanti serviti, risulta il sistema più efficiente; è meno costoso rispetto a Spagna, Repubblica Ceca, Paesi Bassi, Belgio, Francia e Germania”.

Inoltre, secondo lo studio “nella gestione dei Rifiuti di imballaggio, i sistemi no profit di contesti non competitivi ottengono in Europa tassi di riciclo superiori” dell’8% “rispetto a sistemi profit che operano in ambienti competitivi”.”La necessità di accelerare il passaggio verso l’economia circolare, del resto, non è mai stata così chiara e urgente – osserva Gentiloni – dalle crisi legate alla pandemia e alla guerra in Ucraina arriva un nuovo impulso a ridurre la dipendenza dell’Europa dall’utilizzo di risorse naturali, combustibili fossili e fornitori esteri. Dobbiamo puntare in modo ancor più deciso su transizione energetica e sviluppo dell’economia circolare”. 

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