L'allarme e l'appello di Dieter Küffer, Portfolio Manager della strategia RobecoSAM Sustainable Water Equities di Robeco, sull'aumento delle fioriture algali nocive nelle forniture idriche mondiali

“Le alghe sono un insieme di organismi acquatici di dimensioni microscopiche che forniscono nutrimento e ossigeno all’ambiente acquatico. Se presenti in quantità moderata, sono salutari ed essenziali per la sopravvivenza degli ecosistemi. Se, invece, la loro presenza è eccessiva, diventano nocive per la vita sia sopra che sotto la superficie dell’acqua. Nelle acque dolci, di solito, le fioriture si manifestano sotto forma di schiuma verdastra e maleodorante, mentre negli oceani la superficie viene coperta da spesse strisce di color arancione, marrone, rosa o rosso. Le famigerate “maree rosse” che invadono le coste sono un tipo di fioriture algali nocive (HAB)”. Così Dieter Küffer, Portfolio Manager della strategia RobecoSAM Sustainable Water Equities di Robeco, sull’aumento delle fioriture algali nocive nelle forniture idriche mondiali.

“Per l’uomo, le fioriture non sono soltanto un fastidio, ma rappresentano anche un pericolo. Oltre a dare all’acqua potabile un colore anomalo e un sapore sgradevole, infatti, le alghe possono scatenare una serie di sintomi più gravi come irritazioni cutanee, problemi respiratori, febbre, vomito e dolori muscolari. Alte concentrazioni delle varietà che secernono cianotossine possono addirittura danneggiare i nostri organi interni. Per gli organismi acquatici, invece, gli effetti vanno dal deperimento all’eutrofizzazione (processo che soffoca letteralmente i corpi idrici)”, osserva Küffer. “Il ruscellamento dei prodotti agricoli, così come i flussi di rifiuti urbani e industriali, contengono un concentrato di nutrienti che consente alle alghe di prosperare. In un periodo compreso tra una e tre settimane, un’alga può produrre un milione di cellule figlie”.

“Negli USA, nel 2021 sono stati emessi circa 1.700 avvisi di fioriture algali e linee guida per la salute pubblica, in netto aumento rispetto al 2015, anno in cui l’EPA ha formalmente iniziato i rilevamenti e le classificazioni. Molte di queste segnalazioni non costituiscono una seria minaccia per la salute pubblica, ma se lo diventano, il prezzo da pagare è altissimo. Nel 2014, in Ohio, la presenza di HAB nel lago Erie ha contaminato le acque potabili, provocando la chiusura della rete idrica e bollette da capogiro per le utility locali. In totale, i costi di bonifica hanno raggiunto cifre stratosferiche (850 milioni di USD)”, spiega Küffer.

“Le fioriture – prosegue Küffer – purtroppo non sono eventi isolati, bensì ricorrenti. Ogni estate, le acque ricche di nutrienti del fiume Mississippi sfociano nel Golfo del Messico, creando un enorme cimitero marino che si estende per migliaia di chilometri quadrati. La superficie più vasta registrata sinora misura quasi 22.000 km2 ed è simile all’estensione dello stato di Israele. Recentemente il Congresso ha ordinato un intervento multi miliardario nella regione della Baia di Chesapeake, finalizzato a contrastare la formazione di HAB e il deterioramento della qualità delle sue acque e dei bacini idrografici costieri. Con l’aumento delle temperature mondiali, il fenomeno si sta diffondendo persino nelle più fredde acque artiche. La frequenza con cui sono state rinvenute specie di alghe tossiche nella flora e nella fauna marina al largo delle coste dell’Alaska è allarmante”.

“Il cambiamento climatico ci sta portando dalla padella alla brace. Modelli meteorologici imprevedibili riducono alla siccità intere regioni e provocano piogge intense altrove. Entrambi i fenomeni contribuiscono alle fioriture algali. Le alluvioni aumentano notevolmente l’immissione nei corsi d’acqua di composti nutritivi di origine agricola, di rifiuti industriali e urbani. La siccità, invece, abbassa i livelli delle acque, aumenta la stagnazione e concentra ulteriormente le sostante nutritive inquinanti, creando le condizioni ideali per una crescita esplosiva delle HAB. Mantenere i bacini idrici dell’entroterra liberi da fioriture algali è essenziale, visto che le comunità provate dalla siccità e dal depauperamento degli acquiferi cercano fonti idriche alternative. Nel frattempo, il bisogno di prodotti alimentari spinge gli agricoltori ad aumentare, invece che a ridurre, l’uso di fertilizzanti ricchi di fosforo e azoto, e la crescita del settore manifatturiero incrementa il carico di nutrienti nei flussi di rifiuti industriali”, aggiunge Küffer.

“Prevediamo maggiore interesse a livello municipale, dell’industria e dell’agricoltura nei confronti di soluzioni idriche pensate appositamente per affrontare il problema dei nutrienti e di altri agenti inquinanti. In genere, i metodi tradizionali di trattamento delle acque riducono i livelli di cianobatteri, ma la maggiore gravità delle fioriture algali sta mettendo alla prova moltissime utility idriche, specialmente nelle comunità più piccole. A livello municipale, serviranno grossi investimenti per consentire il filtraggio di volumi maggiori di cianobatteri e di alghe tossiche dalle riserve di acqua potabile”, rileva l’economista di Robeco.

 

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