Promuovere una gestione dei fiumi nuova e coerente con le direttive europee

Siccità eccezionali, come quella che ha colpito il bacino padano in questi ultimi tre mesi, saranno sempre più frequenti: negli ultimi 20 anni se ne sono succedute diverse di analoga eccezionalità (2003, 2006) che però si sono manifestate stagionalmente più avanti, ora invece ci affacciamo alla primavera con una carenza d’acqua impressionante.

L’allarme del WWF Italia ricorda anche gli effetti del cambiamento climatico su un territorio estremamente vulnerabile, caratterizzato da fiumi ridotti a canali, senza più quelle fasce riparie indispensabili per attenuare le sollecitazioni più estreme:

“In questo contesto il progetto di rinaturazione del Po, proposto da WWF e ANEPLA, al Ministro della transizione ecologica e inserito nel PNRR è di fondamentale importanza. Lo stesso premier Draghi, ha recentemente sostenuto che “interveniamo per riattivare i processi naturali e favorire il recupero della biodiversità in tutta l’area del Po, lungo tutto il suo corso. È un progetto importante, a cui destiniamo 360 milioni”, ma è soprattutto una vasta e innovativa azione di adattamento ai cambiamenti climatici. Si tratta dell’azione più importante di ripristino fluviale in Italia ed è l’occasione per promuovere una gestione dei fiumi nuova e coerente con le direttive europee (“Acque”, “Alluvioni”, “Habitat” e “Uccelli”) e la Strategia Europea della Biodiversità per il 2030”.

Il WWF esprime preoccupazione per la mancanza, ad oggi, di un’adeguata informazione al territorio sullo stato e sull’evoluzione del progetto, soprattutto per la mancanza di un coinvolgimento dei Comuni dove saranno realizzati gli interventi di riapertura dei rami laterali del fiume, di abbassamento dei pennelli idraulici, di riforestazione e di controllo della vegetazione invasiva alloctona.

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