A Civitacampomarano, in provincia di Campobasso, laboratori, installazioni, musica e gastronomia dal 23 al 26 giugno

Torna a Civitacampomarano, in provincia di Campobasso, paese-museo tra i più bei borghi del Molise, il festival della street art che dopo le due edizioni in forma ridotta del 2020 e del 2021 si ripropone nella sua veste originale, con laboratori, installazioni, musica ed eventi gastronomici, fondendo il contesto locale alla mission di recupero e valorizzazione urbana nel segno della bellezza. Il Cvtà Street Fest si terrà dal 23 al 26 giugno, per quattro giorni, con la direzione artistica di Alice Pasquini, street artist di fama i cui nonni sono di Civitacampomarano, e che nel 2016 ha deciso di dare vita a uno dei più significativi e partecipati esperimenti di resilienza nell’Italia minore.

Il Festival che ha trasformato e colorato le abitazioni di pietra e mattoni, portando migliaia di giovani in paese e il nome di Civita sulle principali riviste d’arte specializzate del mondo, è ormai simbolo di guerra contro l’abbandono in questo grappolo di case di pietra arenaria che ruotano attorno al Castello Angioino, dichiarato Monumento nazionale nel 1979. Civitacampomarano, fra le altre cose, è anche il paese che ha dato i natali ai due storici più importanti del Molise e cioè Vincenzo Cuoco, amico di Alessandro Manzoni, e Gabriele Pepe, precursore dell’Unità d’Italia e del Risorgimento. Oggi il paese è un simbolo della resistenza contro lo spopolamento, fenomeno peggiorato dal fronte franoso che si è aperto nel 2017 e sta mettendo a rischio la sopravvivenza del centro storico.

L’edizione di quest’anno, la settima, vedrà la partecipazione di Cinta Vidal, artista spagnola, dei fratelli iraniani Icy e Sot con le loro opere provocatorie realizzate con fil di ferro, dell’indiano Daku, che realizza opere testuali tramite reticolati in ferro in cui inserisce il testo, leggibile solo grazie all’intervento del sole che genera l’ombra proiettata delle parole, del francese Ememem con i suoi coloratissimi tappeti musivi che si sovrappongono come layer al tessuto urbano. Arriveranno a Civitacampomarano, per lasciare la loro impronta sul grappolo di case arroccate e scolpite sulla pietra arenaria, anche Akut dalla Germania, con il suo fotorealismo underground, e iKeya Tama, sudafricano che vive e lavora a Los Angeles: la sua opera è definita neominimalismo perché attraverso contrasti formali riesce a unire vecchio e nuovo con un’iconografia personale.

L’arte dunque come arma di resistenza, la bellezza come via di uscita dall’isolamento e trampolino di lancio per la promozione turistica. Temi di riflessione di quest’anno saranno immigrazione e frontiere, nel ricordo dell’esodo di tanti molisani costretti dalla ricerca di lavoro a lasciare i propri luoghi d’origine. “In questo borgo del Molise il tempo scorre diversamente perché giovani e anziani vivono in sinergia il presente del loro paese” dice il sindaco Paolo Manuele. “I segni delle storie che gli artisti lasceranno sui muri di Civita – spiegano gli organizzatori – si intrecceranno con le tradizioni locali. Ma mai come quest’anno, le tracce di una storia collettiva arricchiranno questa galleria d’arte su strada, questa festa che coinvolgerà ancora una volta, migliaia di visitatori”.

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