C'è paura del processo, delle conseguenze mediatiche

“Abbiamo avuto un’impennata di ragazze che denunciano a noi ma poi non si sentono di andare oltre quando gli si propone aiuto a denunciare. I dati del ministero dell’Interno non tengono conto del sommerso, di quanto sia aumentata la violenza sia dentro i nuclei familiari sia gli stupri e la violenza di strada”. Lo dichiara a LaPresse Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, Presidente di Telefono Rosa che dal 1988 si occupa di violenza di genere.

“Hanno paura del processo, delle conseguenze mediatiche. Per esempio i commenti sul fatto di essere ubriache, come è accaduto alle due studentesse irlandesi di Modena, anche abituate a rapporti diversi con gli uomini. In Italia per qualche ragione scatta qualcosa quando gli uomini vedono una donna che non è esattamente presente a se stessa che li fa sentire autorizzati a comportarsi così”.

I numeri raccolti nel 2021 da Telefono Rosa parlano di 3.801 chiamate ricevute, 2.401 schede compilate, 965 donne seguite dalle loro avvocate e 955 in carico alle psicologhe della onlus.

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