Rimangono dove non può essere garantito il distanziamento

Mascherine ancora sui mezzi pubblici, come aerei e treni, e in determinati luoghi, quali ospedali, Rsa e uffici in cui non può essere garantito il distanziamento. È una direzione ancora orientata verso la prudenza quella che il governo si appresta a intraprendere in vista del 30 aprile, quando – con la scadenza del decreto Covid del 24 marzo – cadrà l’obbligo di proteggersi naso e bocca al chiuso e sui trasporti.

Il Consiglio dei Ministri che deciderà in merito dovrebbe tenersi giovedì, sempreché il tampone del premier Mario Draghi risulti negativo. A precederlo domani una cabina di regia al ministero della Salute. Già oggi, tuttavia, il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, ha confermato che le mascherine saranno “sicuramente eliminate in molte circostanze” ma che l’abbandono avverrà “con progressività”. Si terranno ancora, dunque, in determinati mezzi di trasporto, come in aereo, e in determinate situazioni e uffici, “e magari tra qualche settimana le toglieremo anche qui”, ha spiegato Sileri. L’ipotesi è che l’obbligo venga quindi mantenuto in alcuni luoghi ancora per tutto maggio, con la prospettiva di eliminarlo in via definitiva per l’estate.

Altro tema al centro dell’attenzione di ministero e Iss, i casi di epatite nei bambini, per i quali “non sembra esserci correlazione con il Covid: l’ipotesi più verosimile è che sia una possibile infezione da adenovirus che, in concomitanza con altre infezioni o con qualcosa che ha effetto tossico su fegato come dei farmaci, determinano un danno epatico molto grave”, ha evidenziato il sottosegretario, affermando, come ribadito anche dall’Istituto superiore di sanità, che non esiste correlazione neanche con il vaccino.

Tornando al destino di mascherine e Green pass, tutto come sempre dipenderà dall’evoluzione della situazione epidemiologica. Da settimane, ormai, gli esperti chiedono che la fine delle restrizioni non diventi un ‘liberi tutti’. E lo stesso ministro Speranza ha più volte rimarcato che si “deciderà ascoltando la comunità scientifica”, mantenendo la linea della cautela. Più morbida la posizione del sottosegretario Andrea Costa, convinto che ci siano le condizioni per passare dall’obbligo della mascherina alla semplice raccomandazione.

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