Un 18enne spara con un fucile d'assalto in scuola elementare in Texas, 21 morti

Ennesima strage con armi da fuoco in una scuola degli Stati Uniti. Un 18enne è andato di aula in aula a Uvalde, in Texas, uccidendo almeno 19 bambini e due persone adulte, tra cui un insegnante, prima di essere ucciso da un agente di polizia.
È la sparatoria in un istituto scolastico con il bilancio più pesante di morti da 10 anni negli Usa, quando un 20enne ex alunno della scuola elementare Sandy Hook di Newtown, Connecticut, nel 2012 uccise 20 bambini e sei adulti prima di suicidarsi. Il presidente Joe Biden ha chiesto al Congresso di agire e “affrontare la lobby delle armi”, definendosi “disgustato e stanco” e sottolineando che dal 2012 sono state 900 le sparatorie nelle scuole Usa, ma “la lista cresce se si includono luoghi come teatri, chiese, o 10 giorni fa un negozio di Buffalo”. Biden ha anche rimarcato che “questo tipo di sparatorie di massa si verifica raramente in qualsiasi altra parte del mondo”, “dobbiamo chiarire a ogni funzionario eletto” che “dobbiamo fare di più”.

L’assalto è iniziato attorno alle 11.30 alla Robb Elementary School, frequentata da circa 600 studenti, in gran maggioranza di origine ispanica, così come la popolazione della cittadina di circa 16mila abitanti. Il 18enne Salvador Ramos si è schiantato con l’auto fuori dalla scuola e poi è corso nell’edificio. Due agenti hanno tentato di fermarlo, innescando uno scontro a fuoco e rimanendo feriti, ma il giovane è entrato. È poi andato di classe in classe, aprendo il fuoco sui bambini. Secondo Cnn, indossava un giubbotto antiproiettile.

Mentre sul posto arrivavano i rinforzi della polizia, un agente della Border Patrol che era nei pressi è accorso e ha sparato al 18enne, uccidendolo. L’ufficiale è rimasto ferito, non in modo grave. Non è stato subito chiaro il numero delle persone uccise, mentre è emersa la notizia che, prima della strage, Ramos ha sparato anche alla nonna. Le prime informazioni su dei lei riferivano fosse stata uccisa, in seguito è emerso che è stata ferita. Le autorità non hanno dato informazioni sul possibile movente dell’attacco, affermando soltanto che Ramos avrebbe agito da solo, mentre è emerso che tre giorni prima di agire aveva pubblicato su Instagram la fotografia di due fucili semiautomatici in stile AR15, e aveva scritto su TikTok: “I bambini nella vita vera abbiano paura”.

Ore dopo la sparatoria, i familiari degli scolari ancora attendevano fuori dall’ospedale e dal municipio di avere notizie dei loro cari. Il massacro ha il più alto numero di vittime in una scuola nella storia del Texas, dove sono avvenute alcune tra le più drammatiche stragi di massa statunitensi negli ultimi 5 anni. L’ultima in ordine di tempo, invece, è avvenuta 10 giorni fa in un supermercato di Buffalo, nello Stato di New York, crimine d’odio e razzista dove un suprematista bianco ha ucciso 10 persone afroamericane. Negli anni, le stragi commesse con armi da fuoco regolarmente detenute si sono susseguite in chiese, scuole, negozi, luoghi ricreativi e di lavoro.

Le possibilità che una riforma sulla detenzione di armi da fuoco passi al Congresso sono poche, probabilmente ancora meno che all’indomani della strage di Sandy Hook. Tra due giorni, venerdì 27 maggio, si aprirà intanto a Houston, in Texas, il congresso annuale della National Rifle Association (Nra), la potente lobby delle armi. Tra i relatori anche il governatore texano Greg Abbott ed entrambi i senatori dello Stato. Negli ultimi 10 anni, dal massacro di Sandy Hook, il dibattito sul controllo delle armi da fuoco al Congresso ha avuto fasi alterne, ma gli sforzi di parte dei legislatori di cambiare in modo significativo le regole si sono costantemente scontrati con il blocco dei repubblicani e dell’influenza di attori esterni come l’Nra.
Barack Obama, presidente nel 2012, aveva fatto della riforma uno dei suoi obiettivi e quando il Congresso non approvò una nuova legge parlò di “giorno vergognoso”. L’anno scorso la Camera ha approvato due proposte di legge per ampliare i controlli sui precedenti di chi intende acquistare armi da fuoco e sulle vendite private e online: entrambe hanno languito al Senato, diviso politicamente, dove i Dem necessitano di almeno 10 voti per superare l’ostruzionismo del Gop.

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