E' comandante della famigerata 64esima Brigata fucilieri. Erano loro di stanza nella cittadina teatro degli orrori

 Il comandante delle truppe russe a Bucha, la città alla porte di Kiev teatro di un massacro di civili, avrebbe un nome e un volto. A svelarlo il collettivo di attivisti indipendenti ‘InformNapalm’. Si tratterebbe del tenente colonnello Omurbekov Azatbek Asanbekovich, comandante dell’unità militare russa 51460, 64esima brigata di fucilieri motorizzati. Su Telegram sono stati forniti anche il suo numero di telefono, l’indirizzo mail e quello del suo domicilio. Stando a questi dati, l’uomo e la sua brigata proverrebbero da Knyaz-Volkonskoye, città siberiana nel distretto di Khabarovsky, nell’estremo est della Russia, vicina al confine con la Cina e con la Corea del Nord. Il militare avrebbe attorno ai 40 anni. ‘InformNapalm’ pubblica anche una foto dalla quale si notano i tratti somatici orientali.

 Quello che, a dire degli ucraini, la brigata di Asanbekovich avrebbe commesso a Bucha sarebbe un vero e proprio “genocidio”, come denunciato dal presidente Zelensky, a danno della popolazione civile. Nella città alla periferia di Kiev, fra le altre atrocità, sarebbe stata trovata una ‘camera di tortura’ con al suo interno alcuni cadaveri di uomini con le mani legate dietro alla schiena. I fatti sarebbero avvenuti nel seminterrato di un sanatorio per bambini chiamato ‘Radiant’.

 Sugli autori dei “crimini di guerra” a Bucha anche l’intelligence ucraina ha ottenuto e pubblicato un elenco di 64 soldati russi, che avrebbero preso parte alle operazioni militari perché “ogni cittadino dovrebbe conoscere i loro nomi”. Il presidente americano Joe Biden ha chiesto un processo per crimini di guerra contro il presidente russo Vladimir Putin, mentre la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato che l’Ue ha istituito una squadra investigativa comune con l’Ucraina per raccogliere prove e indagare sui crimini di guerra e contro l’umanità. L’Ue è pronta a inviare squadre investigative sul campo a sostegno della procura ucraina e Eurojust ed Europol sono pronti ad assistere. Tutti i Paesi invocano sanzioni in risposta. La Russia, dal canto, suo ha smentito “categoricamente” qualsiasi accusa di uccisioni di civili a Bucha parlando di una “messa in scena” fatta girare sui social network “dall’Occidente e dall’Ucraina”. Attivisti filogovernativi russi hanno sostenuto che i video e le immagini di corpi di civili abbandonati fossero dei ‘fake’ costruiti ad arte, ma diversi debunker hanno smontato le ricostruzioni di Mosca.

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