I corpi di decine di civili sono stati trovati per le strade di Irpin, Bucha e Hostomel dopo il ritiro delle forze russe. Sdegno internazionale. Mosca: nessuna violenza contro i civili durante nostro controllo della zona

 Le autorità ucraine hanno trovato prove di gravi crimini di guerra da parte delle truppe russe nei sobborghi di Kiev e i corpi di decine di civili sono stati trovati per le strade di Irpin, Bucha e Hostomel dopo il ritiro delle forze russe. Lo ha detto Oleksiy Arestovych, consulente del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, paragonando le scene a un “film dell’orrore”. Arestovych ha riferito che alcune vittime hanno ricevuto spari alla testa e avevano le mani legate, e che alcuni corpi avevano segni di torture. Ha accusato le truppe russe di avere stuprato donne e provato a bruciarne i corpi. Arestovych ha promesso che le autorità ucraine indagheranno sui presunti crimini di guerra e rintracceranno i responsabili.

 A confermare denuncia e timori delle autorità ucraine sono ci sono non solo le immagini diffuse sui social ma la testimonianza di fonti indipendenti e giornalisti sul posto. Proprio a Bucha, a nordovest di Kiev, una troupe di Associated Press ha visto oggi i corpi di almeno nove persone che sembrano essere state vittime di esecuzioni. Due di loro avevano le mani legate dietro la schiena. Tutti avevano abiti civili e almeno tre erano nudi dalla vita in su. Uno di loro sembra sia stato raggiunto da uno sparo al petto esploso a distanza ravvicinata.

 “Quello che è accaduto a Bucha e in altri sobborghi di Kiev può solo essere definito genocidio”. Lo ha detto il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, dicendosi scioccato per quelli che definisce “crudeli crimini di guerra” commessi dai soldati russi. Klitschko ha detto che il presidente russo Vladimir Putin è responsabile di questi “crudeli crimini di guerra” e ha aggiunto che i civili sono stati “uccisi con le mani legate”. Il sindaco di Kiev ha chiesto al mondo e in particolare alla Germania di porre fine immediatamente alle importazioni di gas dalla Russia: “Specialmente per la Germania, ci può essere solo una conseguenza: neanche un euro dovrebbe andare alla Russia, sono soldi insanguinati usati per massacrare persone. Deve arrivare immediatamente l’embargo su gas e petrolio”.

Davanti alle scioccanti immagini che arrivano dall’Ucraina è unanime lo sdegno internazionale 

“Le immagini dei crimini commessi a Bucha e nelle altre aree liberate dall’esercito ucraino lasciano attoniti. La crudeltà dei massacri di civili inermi è spaventosa e insopportabile”. Ha dichiarato il presidente del Consiglio Mario Draghi.

“Le immagini che ci giungono da Bucha sono insostenibili. Per le strade centinaia di civili assassinati vigliaccamente. Solidarietà agli ucraini, le autorità russe dovranno rispondere dei loro crimini”. Scrive da parte sua su twitter il presidente francese Emmanuel Macron.

Le immagini di quanto successo a Bucha “sono brutalità contro i civili che non vedevamo in Europa da decenni. E’ orribile ed è assolutamente inaccettabile che i civili vengano presi di mira e uccisi”. Commenta il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in un’intervista alla Cnn.

“Mentre le truppe russe sono costrette a ritirarsi, stiamo assistendo a prove crescenti di atti spaventosi da parte delle forze d’invasione in città come Irpin e Bucha. Sui loro attacchi indiscriminati contro civili innocenti durante l’invasione illegale e ingiustificata dell’Ucraina da parte della Russia si deve indagare come crimini di guerra”. E’ la nota della ministra degli Esteri britannica, Liz Truss.

I militari delle forze armate russe non hanno commesso atti violenti contro gli abitanti dell’insediamento di Bucha. E’ il secco commento del ministero della Difesa di Mosca. A riportarlo l’Agenzia russa Tass. “Durante il periodo in cui questo insediamento era sotto il controllo delle forze armate russe, nessun residente locale ha subito azioni violente”, si legge nella nota del monistero. I russi spiegano come “il 31 marzo, il sindaco della città di Bucha, Anatoly Fedoruk, nel suo videomessaggio, aveva confermato che non c’erano soldati russi in città, ma non aveva menzionato nessun residente locale colpito per strada con le mani legate”. Pertanto, secondo Mosca, “non sorprende che tutte le cosiddette ‘prove dei crimini’ a Bucha siano apparse solo a quattro giorni di distanza, quando ufficiali del servizio di sicurezza ucraino e rappresentanti della televisione sono arrivati in città”. Per i russi si tratta quindi di “un’altra provocazione”.

© Copyright Olycom - Riproduzione Riservata