Imposto il coprifuoco in molte città ucraine per timori di attacchi, a Mariupol le forze di Mosca starebbero organizzando una 'sfilata di prigionieri'

Sale la tensione in vista del 9 maggio, il Giorno della vittoria, in cui la Russia celebra la capitolazione della Germania nazista durante la Seconda guerra mondiale. Mentre si rincorrono da settimane le voci su quale annuncio potrebbe fare Vladimir Putin per l’occasione, le autorità russe nelle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk hanno annullato la parata e la marcia in programma per lunedì. “Sono ancora impossibili da tenere, ma questo momento arriverà presto. Arriverà presto e le parate della vittoria passeranno per le strade del Donbass”, ha annunciato il primo vice capo dello staff presidenziale russo, Sergei Kiriyenko.

In molte città ucraine, come Zaporizhzhia, le autorità hanno imposto il coprifuoco per timori di attacchi, mentre a Mariupol le forze russe di occupazione starebbero organizzando una “sfilata di prigionieri” il 9 maggio, travestendo con uniformi ucraine 2.000 civili, attualmente detenuti in un campo. O almeno questa è l’accusa del consigliere del sindaco della città assediata, Petro Andryushchenko, secondo cui i residenti sono stati impiegati nella pulizia dei detriti in cambio di cibo ed è stato allestito uno “spaventapasseri” di una donna con bandiera sovietica.

Con l’evolversi del conflitto, si sono affacciate diverse ipotesi sui possibili scenari del 9 maggio. In un primo momento, si pensava che Putin avrebbe annunciato la vittoria in Ucraina e la fine dell'”operazione speciale”, ma la mancata presa di Kiev, prima, e i rallentamenti nell’avanzata in Donbass, poi, hanno lasciato il posto alla possibilità che invece il presidente russo possa dichiarare la presa dell’acciaieria Azovstal di Mariupol o, peggio, la guerra e la mobilitazione generale. Ipotesi, quest’ultima, smentita però dal Cremlino, a cui ha fatto eco anche il vicepresidente della commissione difesa della Duma di Stato, Yuri Shvytkin, per il quale “queste voci appaiano con riferimento a fonti straniere per seminare confusione, panico tra la popolazione”.

L’Unione sovietica ha perso 27 milioni di persone nella Seconda guerra mondiale, che chiama la Grande guerra patriottica. Il Giorno della vittoria è un evento di unità nella divisiva storia post-sovietica. Le celebrazioni annuali prevedono una massiccia parata militare sulla piazza Rossa di Mosca che mostra gli ultimi armamenti, dai carri armati agli aerei da combattimento, ai missili balistici intercontinentali a testata nucleare. L’invasione dell’Ucraina implica un minor dispiegamento militare, perchè impegnato sul campo, ma il fervore patriottico potrebbe essere più forte che mai. Il 9 maggio di quest’anno non si limiterà a onorare un conflitto terminato 77 anni fa: molti russi penseranno alle migliaia di truppe che combattono, e i segni di sostegno all’esercito sono cresciuti in tutto il paese dall’inizio dell’invasione il 24 febbraio, con la lettera Z simbolo della vittoria militare russa che ricorre sui cartelloni pubblicitari, nelle strade e nelle metropolitane, in televisione e sui social.

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