Intervenendo in videocollegamento, il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha espresso "grande apprezzamento". Presto il Consiglio d'Europa riaprirà il suo ufficio a Kiev

 “Ferma condanna” di tutte le violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale, compresi gli attacchi contro i civili, le infrastrutture e il patrimonio culturale e religioso, e “pieno sostegno” a Kiev. Il Comitato dei ministri che si è riunito a Venaria reale (TO) è stato il primo con la nuova configurazione a 46 membri, inclusi i 27 Paesi dell’Ue, senza la Russia, dopo l’uscita di Mosca per l’aggressione all’Ucraina. L’appuntamento ha segnato il passaggio di consegne all’Irlanda a conclusione del semestre di presidenza italiana, nel quale il Consiglio d’Europa ha affrontato “la più grave crisi dalla sua fondazione: la cessazione di uno degli stati membri”, ma “non vi erano alternative”, ha rimarcato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che presiedeva l’incontro. Si è trattato di “un passaggio doloroso ma necessario”. Dello stesso avviso la segretaria generale del Consiglio d’Europa, Marija Pejcinovic Buric, che la scorsa settimana è stata in Ucraina, dove ha ricevuto testimonianze di stupri, torture e omicidi di civili e combattenti: “Tutto questo ci conferma che la decisione di escludere la Russia dal Consiglio d’Europa era giusta”.

 Intervenendo in videocollegamento, il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha espresso “grande apprezzamento” per l’azione della presidenza italiana del Comitato dei ministri e per la “pronta risposta” all’aggressione russa, mentre la vice ministra Emine Dzhaparova, presente a Venaria, ha rimarcato che per Kiev la fine di questa guerra è “la fine dell’occupazione della Crimea, del Donbass e delle altre regioni del nostro paese, quando non ci sarà più nessun soldato russo”. “Quando la guerra in Crimea è cominciata nel 2014 e tutto il mondo ha pensato che l’appetito di Putin di più terra sarebbe stato soddisfatto ha fatto un errore – ha puntualizzato -, quindi la nostra richiesta e il nostro impegno è non fare più errori, la guerra va fermata in Ucraina, perchè altrimenti diventerà più grande”.

 Presto il Consiglio d’Europa riaprirà il suo ufficio a Kiev, perchè “sostenere l’Ucraina è una priorità assoluta”, ha sottolineato la segretaria generale Marija Pejcinovic Buric. La prossima riunione del Comitato dei ministri, la 133esima, si terrà a Reykjavik, in Islanda, nel maggio 2023. Ma intanto si pensa a un quarto vertice dei capi di Stato e di governo dei Paesi membri e “al centro ci sarà senz’altro l’Ucraina e l’impegno di tutti a noi ad aiutarla a superare le ferite di questa guerra e ad accompagnarla nella ricostruzione”, ha annunciato Di Maio. L’evento sarebbe storico, se si considera che l’ultimo è stato a Varsavia nel maggio 2005.

 Nel frattempo la via da perseguire è quella del dialogo, nessuna “nuova cortina di ferro” con la popolazione russa e bielorussa che rifiuta l’aggressione e un canale aperto con Mosca. Per questo, ha sottolineato Di Maio, l’Italia ha proposto un piano di pace con la costituzione di un gruppo di facilitazione con organizzazioni come Onu, Ue e Osce. “Il nostro obiettivo è facilitare il dialogo per arrivare il prima possibile a un cessate il fuoco e a un accordo di pace”, “quando l’Italia propone un piano del genere lo fa con la credibilità di aver supportato con tutti i nostri mezzi l’Ucraina”.

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