L'Unione europea sul doppio binario del sostegno all'Ucraina e della pressione sulla Russia

 Stop alle importazioni di carbone, chiusura dei porti europei alle navi russe, divieto di transazioni a quattro nuove banche e l’espulsione di 19 diplomatici da Bruxelles. Sono queste alcune delle misure annunciate nel nuovo pacchetto di sanzioni, il quinto, in risposta ai massacri di Bucha e alle efferatezze dell’invasione russa in Ucraina. L’altro grande annuncio della giornata a Bruxelles è la decisione della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e dell’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, di recarsi a Kiev questa settimana per incontrare il presidente Zelensky. L’iniziativa segue quella della presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, prima rappresentante di un’istituzione europea a viaggiare sui luoghi del conflitto. La visita dei due vertici Ue dovrebbe svolgersi venerdì o sabato, prima della Conferenza dei donatori StandUpForUkraine che vedrà von der Leyen sabato a Varsavia.

 L’Ue, dunque, continua a muoversi sul doppio binario del sostegno all’Ucraina e della pressione sulla Russia. A Bruxelles già da qualche giorno si stava lavorando a nuove misure ma le immagini dei crimini di guerra hanno accelerato e ampliato il nuovo pacchetto di sanzioni e per la prima volta si è messo mano al capitolo energia. Il gas, la principale fonte di entrata dell’export russo in Europa, ancora non è stato toccato, per mancanza di accordo tra i Ventisette, ma è stato imposto “un divieto all’importazione di carbone dalla Russia, per un valore di 4 miliardi di euro all’anno”. Non solo, la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha annunciato che l’Esecutivo Ue sta lavorando a sanzioni aggiuntive,” anche sulle importazioni di petrolio”, e riflettendo “su alcune delle idee presentate dagli Stati membri, come le tasse o canali di pagamento specifici come un conto di deposito a garanzia”. Insomma, l’approccio è quello graduale, annunciato nelle ultime ore, per costruire il consenso tra tutti i paesi. Delle misure precedenti “stiamo vedendo risultati tangibili – ha affermato -. Ma chiaramente, alla luce degli eventi, dobbiamo aumentare ulteriormente la nostra pressione”. La presidente ha poi annunciato un divieto totale di transazione su quattro banche russe chiave, tra cui VTB, la seconda banca russa più grande. Da sole rappresentano il 23% della quota di mercato nel settore bancario russo. Verrà poi introdotto il divieto alle navi russe di accedere ai porti dell’Ue e un divieto di accesso per gli operatori di trasporto su strada russi e bielorussi, con l’obiettivo di “limitare drasticamente le opzioni per l’industria russa di ottenere beni chiave”.

 Si vuole toccare ancora il settore tecnologico, con ulteriori divieti all’esportazione di prodotti mirati, per un valore di 10 miliardi di euro, nelle aree in cui la Russia è vulnerabile: computer quantistici e semiconduttori avanzati, ma anche macchinari sensibili e attrezzature di trasporto. Stop anche a beni del valore di 5,5 miliardi di euro, “per tagliare il flusso di denaro della Russia e dei suoi oligarchi” e infine un divieto generale dell’Ue alla partecipazione delle società russe agli appalti pubblici negli Stati membri e l’esclusione di qualsiasi sostegno finanziario, europeo o nazionale, agli enti pubblici russi. Sul fronte della lista degli individui, l’Alto rappresentante Josep Borrell, ha dichiarato “personae non grate” 19 membri della Missione permanente della Federazione russa presso l’Ue a Bruxelles “per aver intrapreso attività contrarie al loro status diplomatico”. I privilegi e le immunità dei cittadini russi interessati saranno revocati e i diplomatici saranno tenuti a lasciare il territorio belga.

 Le nuove sanzioni arrivano dopo un periodo di assestamento, in cui l’Ue ha voluto verificare l’effettiva applicazione delle misure e porre rimedio ai tentativi di aggiramento e dare spazio ai negoziati. Gli orrori di Bucha e le stragi di civili hanno rimesso in moto la macchina dei paesi occidentali per colpire il Cremlino. Domani anche gli Stati Uniti annunceranno nuove sanzioni, mentre un nuovo impulso contro Mosca e a sostegno di Kiev potrebbe arrivare giovedì dalla ministeriale Esteri degli alleati della Nato e del G7.

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