Immagini satellitari mostrano almeno 200 fosse comuni, il presidente russo Vladimir Putin ha rivendicato la presa della città portuale

Il presidente ucraino Zelensky si dice “grato ” all’Italia che “ha dimostrato un grande sostegno nei nostri confronti e la ringrazio. Si è schierato dalla nostra parte in modo chiaro non solo il popolo italiano ma anche il governo e il premier Draghi. Lo aspettiamo”, ha detto in una conferenza stampa a Kiev, in cui ha riunito giornalisti da tutto il mondo nei tunel della metropolitana. “Mi aspetto che, quando le condizioni di sicurezza lo permetteranno, anche il presidente degli Stati Uniti venga qui a parlare con noi”, ha aggiunto.

Intanto domenica è prevista invece la visita del Segretario di Stato Usa Blinken. Il leader di Kiev ha poi ringraziato Usa e Gran Bretagna per gli armamenti che stanno arrivando in maniera più celere. “Vedo soprattutto questo cambiamento di velocità dagli Stati Uniti”, ha spiegato.

La situazione resta drammatica nella città portuale di Mariupol, di cui il presidente russo Vladimir Putin ha rivendicato la presa. Kiev ha accusato Mosca di non voler aprire un corridoio umanitario per evacuare i civili rimasti nel centro, e ha affermato che i combattenti, barricati nell’acciaieria Azovstal non vogliono arrendersi. Diversa la versione fornita dal Cremlino. Il presidente Putin ha infatti affermato che le autorità ucraine non consentono ai combattenti di arrendersi e, quindi, di salvarsi la vita. “La tregua umanitaria ci sarà quando le formazioni ucraine all’acciaieria Azovstal alzeranno bandiera bianca”, ha avvertito il capo del Centro di controllo della difesa nazionale della Federazione russa, Mikhail Mizintsev.

Nuove immagini satellitari hanno mostrato almeno 200 fosse comuni, nella città di Manhush, vicino a Mariupol. A Bucha una missione delle Nazioni Unite ha documentato “l’uccisione sommaria di circa 50 civili”. Ravina Shamdasani, portavoce dell’Ufficio dell’Alto commissario per i diritti umani, ha affermato che le azioni compiute dalle forze armate russe “possono equivalere a crimini di guerra”.

Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha detto a Putin, in un colloquio telefonico, di “aprire immediatamente i corridoi umanitari” a Mariupol e nelle altre città assediate, specie in occasione della Pasqua ortodossa di domenica. Michel ha poi invitato il leader russo a un “impegno diretto” con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Putin, da parte sua, ha chiarito che l’incontro con il leader ucraino dipende dall’esito negoziati, e ha accusato i rappresentanti dell’Ue di “dichiarazioni irresponsabili sulla necessità di risolvere la situazione con mezzi militari”. L’Ue intanto si sta preparando a varare un sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca la prossima settimana che includerà una forma di embargo al petrolio russo.

I negoziati tra le delegazioni di Mosca e Kiev sono in una condizione di stallo, secondo il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, che afferma di non aver ancora ricevuto una risposta dalla controparte sulle proposte scritte consegnate dalla Russia. A tentare una mediazione per la fine del conflitto sarà anche il segretario generale delle Nazioni Unite Anotnio Guterres, che verrà ricevuto da Putin a Mosca il 26 aprile. Guterres avrà anche un colloquio con il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. Il 19 aprile, il segretario generale ha inviato lettere alle missioni permanenti di Russia e Ucraina alle Nazioni Unite chiedendo ai presidenti dei due paesi, Putin e Zelensky, di riceverlo.

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