L'uomo sarebbe morto nell'esplosione di una granata

“Mi chiamo Ongaro Edy, nome di battaglia ‘Bozambo’, vengo dalla provincia di Venezia, Giussago di Portogruaro, un piccolo paese come tanti in mezzo alla campagna” e “facevo il muratore” e “da due giorni, finalmente, con molto orgoglio e molto onore, posso dire di essere parte della Brigata Prizrak in questo battaglione internazionalista”. “Sono un combattente comunista? Sì” sono “qui, dove ho visto molti volontari”, che sono venuti a combattere contro il fascismo”. Così Edy Ongaro, l’italiano ucciso nel Donbass, in un video pubblicato nel 2015 sulla pagina Facebook ‘Pagine di R-Esistenza’ a pochi giorni dall’arrivo in Donbass.Alla domanda sui motivi della sua scelta, Ongaro spiegava di sentirsi “internazionalista; non mi sento patriota di niente se non mi sento vicino agli esseri umani e ai poveri e a chi è uguale a me come situazione sociale. In ogni Stato, in ogni parte del mondo c’è qualche minoranza, piccola etnia che viene calpestata e allora tocca reagire. Questa reazione, questa sana ribellione, come ci hanno insegnato i nostri nonni durante la resistenza contro il fascismo razzista e guerrafondaio. Questa resistenza, questo umano ribellarsi è giusto che venga usato”, ha spiegato.”Finché ci sarà aria nel mio corpo da qui non uscirò mai, la mia scelta è di restare qui: sto già vedendo se avere la cittadinanza in questa repubblica che sto sentendo pian piano mie.

Per Ongaro, il ruolo degli Stati Uniti “lo sentiamo anche qui, il fetore è lo stesso che si sentiva anche negli ultimi anni in Italia”, mentre “l’Europa ha dimostrato che quel bellissimo progetto che era un Continente senza confini di popoli” “è un cagnetto con il collare con le dodici stelle blu, la giri e c’è scritto ‘Made in Usa'”. Nel suo racconto, il Donbass “è come in Yugoslavia, è mettere i popoli fratelli sulla stessa terra gli uni contro gli altri”. “La Nazione è una, quella umana, poi volendo c’è un’altra nazione, quella subumana, i razzisti, i fascisti la Lega Nord, il Ku Klux Klan, il White Power, gente come Borghezio, gente che non dovrebbe avere la scorta ma essere la polizia a picchiarlo”

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