Il titolare della Farnesina alla conferenza ministeriale convocata al Palazzo di Vetro dell'Onu dal segretario di Stato Usa Antony Blinken

L’invasione russa dell’Ucraina ha avuto tra i suoi effetti quello di scatenare una vera e propria “guerra mondiale del pane”. La definizione è del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, volato a New York per partecipare alla conferenza ministeriale convocata al Palazzo di Vetro dell’Onu dal segretario di Stato Usa Antony Blinken, dedicata alla sicurezza alimentare globale. Se l’anno scorso, secondo le stime, sono state oltre 193 milioni le persone che nel mondo hanno sofferto di una grave insicurezza alimentare, con un incremento di 40 milioni di persone rispetto all’anno precedente, il bilancio per il 2022 potrebbe rivelarsi ancora più pesante, con un aumento di altre 40 milioni di persone a rischio.

Come ha ricordato lo stesso Di Maio, a causa della guerra voluta da Vladimir Putin, il prezzo del grano sta continuando a salire e questo, oltre che sui Paesi più poveri, ha un impatto “anche sulle famiglie italiane”. La ‘guerra del grano’ ha poi come conseguenza inevitabile l’instabilità politica che, nei Paesi più fragili dell’Africa, ad esempio, verrebbe ancora più aggravata dalla scarsità di derrate alimentari. Tutto questo, infine, finirebbe per ripercuotersi su un aumento dei flussi migratori, di cui l’Italia e altri Paesi Ue sarebbero i principali punti di approdo.

Per questo, uno degli obiettivi della giornata di lavoro all’Onu, ha spiegato il titolare della Farnesina durante un incontro con la stampa, è la messa a punto, insieme al segretario generale Antonio Guterres, agli altri Paesi partner e alla “Turchia”, attore chiave in questo contesto, di un piano per l’apertura di un “corridoio sicuro”, per consentire al grano ucraino di lasciare i porti bloccati a causa del conflitto. Per dare un’idea dell’esplosività della situazione innescata dalla guerra, basti pensare che per alcuni Paesi africani, ha ricordato di Maio, i grani russi e ucraini rappresentano dal 90% al 100% del fabbisogno.

Quello della sicurezza alimentare, per le sue ricadute, oltre che per ragioni umanitarie, è un tema considerato “prioritario” dall’Italia. Il premier Mario Draghi, nella sua recente visita alla Casa Bianca, ne ha parlato col presidente Usa Joe Biden e Di Maio, nel suo intervento all’Onu, ha ribadito l’impegno italiano, che tra l’altro, in coordinamento con la Presidenza tedesca del G7, porterà all’organizzazione, l’8 giugno, a Roma, di una conferenza ministeriale del Mediterraneo, alla quale parteciperanno 24 Paesi, insieme a Fao, Ifad e Wfp.

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