Il presidente del Consiglio nell'Aula del Senato sui recenti sviluppi del conflitto

Il presidente del Consiglio Mario Draghi nel corso dell’informativa in Senato sugli sviluppi della guerra in Ucraina ha parlato della necessità di raggiungere un cessate il fuoco il prima possibile. Per impedire che la crisi umanitaria continui ad aggravarsi. “Il costo dell’invasione russa in termini di vite umane è terribile. Le ricostruzioni con immagini satellitari hanno individuato 9mila corpi in quattro fosse comuni nei dintorni della città di Mariupol. È ora importante che si trovino a livello europeo soluzioni strutturali, che superino le distorsioni presenti nei mercati dell’energia. La Commissione europea ha presentato ieri il piano RepowerEU, che sarà al centro del prossimo Consiglio europeo straordinario. C’è bisogno di risposte immediate e coraggiose, per alleviare l’impatto della crisi sulle nostre economie. Per impedire che la crisi umanitaria continui ad aggravarsi dobbiamo raggiungere prima possibile un cessate il fuoco e far ripartire con forza i negoziati “.

Il premier si è poi soffermato sulla sicurezza alimentare di milioni di persone, messa già in condizioni difficili dalla pandemia. L’aumento del prezzo dei cereali rischia di avere effetti disastrosi soprattutto in Africa e in Medioriente, aggiungendo che “il numero di sfollati interni ha raggiunto quota 7,7 milioni. Oltre 116 mila sono gli ucraini arrivati in Italia di cui 4mila minori non accompagnati. Sinora abbiamo inserito 22.792 studenti ucraini nelle scuole italiane. Di questi, la maggior parte, quasi 11mila, sono bambine e bambini delle scuole primarie. Desidero ringraziare il ministro Bianchi, il personale della scuola e tutte le bambine e i bambini italiani per questa meravigliosa manifestazione di amore e di efficienza collettiva. Il governo ha intenzione di continuare ad impegnarsi per far fronte anche alle altre crisi che derivano e sono aggravate dalla guerra in Ucraina. Occorre che le navi che portano il grano siano lasciate passare e se i porti sono stati minati dall’esercito ucraino, siano sminati a questo proposito. Le stime del governo indicano che potremmo renderci indipendenti dal gas russo nel secondo semestre del 2024. I primi effetti di questo processo si vedranno già alla fine di quest’anno”.

 

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