La missione è destinata a essere una tappa cruciale nel tentativo di riaprire il tavolo dei negoziati per arrivare alla pace

Mario Draghi, Emmanuel Macron e Olaf Scholz in visita a Kiev giovedì 16 giugno per incontrare, insieme al presidente romeno Klaus Iohannis, Volodymyr Zelensky e dimostrare la vicinanza dei grandi paesi Ue all’Ucraina. A tre mesi e mezzo dall’inizio della guerra la ‘missione’ – che resta top secret per ragioni di sicurezza – è destinata a essere una tappa cruciale nel tentativo di riaprire il tavolo dei negoziati per arrivare alla pace. Le condizioni, ha ribadito anche il premier italiano ieri, a Gerusalemme al fianco del Primo ministro israeliano, Naftali Bennet, devono essere quelle decise da Kiev, anche se adesso è il presidente francese a fare un passo in avanti: “A un certo punto – ha detto rivolgendosi alle truppe francesi in Romania – dovremo negoziare”. “Il presidente ucraino dovrà negoziare con la Russia e noi, europei, saremo attorno a quel tavolo”. La linea, comunque, non cambia: “Non possiamo permetterci la minima debolezza” nei confronti di Mosca, ha ribadito.

In attesa che la commissione europea si pronunci sullo status di candidato dell’Ucraina nell’Ue, la Francia ha presentato un non-paper – anche in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 giugno – proponendo l’avvio di una comunità politica europea. Anche Draghi ha ribadito la posizione di Roma: “L’Italia sostiene e continuerà a sostenere in maniera convinta l’Ucraina, il suo desiderio di far parte dell’Unione Europea”, le sue parole. La vicinanza a Kiev è stata ribadita oggi anche da Lorenzo Guerini. Il ministro della Difesa ha incontrato nel quartier generale della Nato “il collega e amico ministro della Difesa ucraino, Oleksii Reznikov, per fare il punto situazione”. “Ho ribadito continuità dell’impegno dell’Italia a sostegno dell’Ucraina per legittima difesa della sua sovranità e continuo sforzo per arrivare alla pace”, ha scritto il ministro in un tweet.

Tra i dossier che i leader vogliono sbloccare c’è quello che riguarda il grano bloccato nei porti ucraini. L’impegno – come ribadito da Draghi in più di un’occasione – è quello di scongiurare una crisi alimentare e aprire una prima forma di negoziato tra Mosca e Kiev.

Dall’Italia, intanto, arrivano le prime reazioni alla missione del premier. “Draghi domani va a Kiev? Fa bene – dice Matteo Salvini – Faccio i migliori auguri a Draghi per quello che è l’obiettivo di tutti, ovvero il cessate il fuoco”. “Finalmente Italia, Francia e Germania riprendono lo spazio che gli compete, è un bene – aggiunge -. Mi auguro che trovino il modo di andare anche a Mosca”.

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