Lo studente, residente nel ponente della città e appassionato di softair, si sarebbe arruolato nella Brigata internazionale ucraina e avrebbe raggiunto autonomamente a maggio i confini e poi il Paese invaso per unirsi ai combattimenti sul fronte contro la Russia

Indagini sull’ipotesi di una violazione della legge che ratifica la Convenzione internazionale contro l’utilizzo di soldati mercenari dopo l’inchiesta avviata dalla procura di Genova, e guidata dalla Digos, relativa all’arruolamento di un 19enne genovese, Kevin Chiappalone, tra le milizie ucraine che combattono contro la Russia. Lo studente, residente nel ponente della città e appassionato di softair, si sarebbe arruolato nella Brigata internazionale ucraina e avrebbe raggiunto autonomamente a maggio i confini e poi l’Ucraina per unirsi ai combattimenti sul fronte ucraino contro la Russia.

Al vaglio la posizione del ragazzo, formalmente indagato, sul quale restano da chiarire i canali eventuali attraverso i quali è avvenuto l’arruolamento, i termini e il contesto. Si scava tra il mondo telematico e quello dei social, mentre al momento non sembrerebbero esserci evidenze del coinvolgimento di soggetti italiani nell’arruolamento. Il contesto configurerebbe una violazione della legge 210/1995 che recepisce la convenzione delle Nazioni Unite sull’utilizzo di mercenari e punisce chi, dietro corrispettivo economico “combatte in un conflitto (…) nel territorio comunque controllato da uno Stato estero di cui non sia né cittadino né stabilmente residente, senza far parte delle forze armate di una delle Parti del conflitto o essere inviato in missione ufficiale quale appartenente alle forze armate di uno Stato estraneo al conflitto”.

L’indagine è partita da un’intervista che il ragazzo aveva rilasciato a Panorama nei mesi scorsi nella quale annunciava l’intenzione di andare in Ucraina a prendere parte attivamente ai combattimenti. Del giovane, che risulta vicino a Casapound e ad ambienti dell’ultradestra pur da partecipante e non in ruoli di spicco, poco si sa salvo le notizie da lui stesso postate via social: “Triste, arrabbiato ma felice”, si legge nella stringata sintesi sotto l’immagine del suo profilo Facebook, circondata dal tricolore. Via Instagram tra le ultime foto postate quella dove indossa una mimetica e imbraccia un fucile mostrando il dito medio ed una seconda in cui, elmetto in testa, punta i binocoli in camera appostato dietro una collina. “La felicità è un cucciolo caldo”, scriveva il 6 giugno citando Charles M. Schulz, il creatore dei Peanuts, sotto una foto con in braccio un cucciolo di cane. In serata invece, negli ‘status’, sono comparse in uno screenshot le citazioni degli articoli di stampa che oggi hanno parlato di lui.

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