A Zaporizhzhia una squadra di Medici senza frontiere sta invece preparando un centro per accogliere il convoglio degli sfollati proveniente dalla Azovstal

Ancora bombe e attacchi nella regione ucraina orientale di Donetsk: almeno quattro civili sarebbero rimasti uccisi secondo il governo di Kiev. Intanto le comunicazioni via internet e rete mobile sono state interrotte in gran parte della regione di Kherson, occupata dai russi, e in parte della regione di Zaporizhzhia. Lo affermano le autorità ucraine, che accusano di questo le forze russe. L’organizzazione Netblocks con base a Londra, che monitora la sicurezza informatica, riferisce che la regione di Kherson ha perso il 75% dei collegamenti a internet a partire da sabato sera.

Non si ferma quindi l’offensiva russa nel paese guidato dal presidente Zelensky. Domenica sono stati circa 100 i civili evacuati dall’acciaieria Azovstal di Mariupol: a dare l’annuncio è stato proprio il presidente ucraino poco dopo che l’Onu aveva riferito che un’evacuazione era in corso. L’operazione è stata gestita dalle Nazioni unite insieme al Comitato internazionale della Croce rossa, in coordinamento con funzionari ucraini e russi; i civili verranno portati a Zaporizhzhia. “Adesso, insieme all’Onu, si sta lavorando per l’evacuazione di altri civili dall’impianto”, ha riferito Zelensky su Twitter. Il corridoio umanitario sarà riaperto luned’ mattina. A Zaporizhzhia una squadra di Medici senza frontiere sta invece preparando un centro per accogliere il convoglio degli sfollati proveniente dalla Azovstal, se la missione si concluderà con successo. Come in altre evacuazioni, il successo della missione di Mariupol dipendeva dalla Russia e dalle sue forze, dispiegate lungo una lunga serie di checkpoint prima di raggiungere i posti di blocco ucraini. Le persone fuggite da zone occupate dalla Russia hanno denunciato più volte di essere finite sotto gli spari, e le forze di Kiev hanno ripetutamente accusato i russi di sparare su rotte di evacuazione concordate.

Zaporizhzhia, città circa 227 chilometri a nordovest di Mariupol, è stata la destinazione anche di coloro che sono riusciti a fuggire da Mariupol da quando precedenti tentativi di evacuazione organizzati da Croce rossa e governo ucraino erano stati annullati a causa di bombardamenti o timori sulla sicurezza del percorso. Le Nazioni unite hanno riferito che il convoglio per l’evacuazione dei civili aveva cominciato il suo percorso venerdì, partendo da circa 230 chilometri di distanza per raggiungere la Azovstal sabato mattina.

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