Per il 76,6% dei cittadini di Roma il rilancio economico della Capitale è stato penalizzato dalla mancata candidatura ai Giochi Olimpici 2024

 Roma penalizzata dal no alle Olimpiadi del 2024 e ora più aperta ai grandi eventi. E’ la fotografia scattata dal rapporto di ricerca ‘L’opinione sui grandi eventi: modello di sviluppo di Roma Capitale’ realizzato da Format Research per l’Osservatorio economico ConfCommercio Roma, presentato al Salone d’Onore del Coni. Per il 76,6% dei cittadini di Roma il rilancio economico della Capitale è stato penalizzato dalla mancata candidatura ai Giochi Olimpici 2024. Solo per il 23,4% degli intervistati il rilancio economico della Capitale non è stato penalizzato dal ritiro della candidatura ai Giochi. Mentre, guardando al futuro, quasi l’83% dei cittadini romani ritiene che i Giochi Olimpici potrebbero costituire un vettore di promozione e un’occasione di rilancio dell’economia del territorio (molto per il 40,1% e abbastanza per il 42,6%). Troppo tardi, però, secondo il presidente del Coni Giovanni Malagò. “Per me non è un argomento che può riguardare uno della mia generazione, nel medio o breve termine è un’ipotesi tramontata. Il Cio gioca con grande anticipo, è impegnato fino al 2032 e si mormora che nel 2036 un grande paese sia interessato. Mi fermo qua”. Resta però la possibilità di guardare ad altri grandi eventi.

Il presidente del Coni Giovanni Malagò. “Per me le Olimpiadi a Roma non è un argomento che può riguardare uno della mia generazione, nel medio o breve termine è un’ipotesi tramontata” (Foto LaPresse)

 Allargando il discorso, infatti, l’88,7% dei cittadini residenti a Roma e provincia si dichiara favorevole all’idea che la città di Roma debba essere chiamata ad incrementare una politica dei grandi eventi. Contrari l’11,3%. Tra i vantaggi annoverati lo sviluppo turistico e culturale, la riqualificazione urbana, l’accelerazione delle opere urbane e il potenziamento delle infrastrutture, mentre tra le criticità ci sono i problemi di traffico e di parcheggio, confusione e code, ritardi nella realizzazione delle opere e possibilità di corruzione. Inoltre il 67,2% degli intervistati ha fiducia che la città di Roma riuscirà a sfruttare la ricaduta dei grandi eventi in termini di benefici per la collettività e opportunità di business per le imprese. Le aree su cui intervenire sono la mobilità (76,1%), la gestione dei rifiuti (75,6%), la manutenzione delle strade, la riqualificazione urbana (68,2%). “E’ cambiata completamente l’aria. Ma, senza essere polemico, penso ci sia stata un’aria diversa solo in quella finestra che ha investito la città e anche il Paese: nel senso negativo o positivo, è stata una tempesta perfetta – ha detto Malagò-. Questa città non può assolutamente permettersi di non prendere in considerazione i grandi eventi, proprio per la sua connotazione genetica e anche per valorizzare le aree periferiche dove poter realizzare strutture e impianti che oggi non esistono. Tra l’altro, le ultime cose vere sono state fatte per le Olimpiadi di Roma ’60 dire che è una vergogna è dire poco”. Anche l’assessore allo Sport, Alessandro Onorato, è tornato con rammarico sulla rinuncia alla candidatura di Roma ai Giochi del 2024 quando alla guida della città c’era la sindaca Virginia Raggi. “Sono convinto che il momento più basso per Roma fu proprio quel no alle Olimpiadi, sembrava quasi la personalizzazione di un tema che invece aveva carattere non solo romano ma italiano”, ha rimarcato Onorato, per il quale invece “Roma ha bisogno di un’immagine moderna e questi dati sui grandi eventi ci confortano”.

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