Il tecnico partenopeo esclude di lasciare il club di De Laurentiis

Nonostante le recenti frizioni e la concreta possibilità di scudetto sfumata nelle ultime giornate, il tecnico del Napoli, Luciano Spalletti, alla vigilia della penultima giornata assicura: resterò qui anche il prossimo anno. “Sono l’allenatore del Napoli per il secondo anno, se avete dei dubbi ditelo, io non ne ho. Il terzo è troppo in là, qui ci sono novità tutte le mattine, quando ci alziamo e c’è qualcosa di nuovo. Al di là della partita, ragioniamo anche per creare un Napoli sempre più forte”, dice Spalletti nella conferenza stampa della vigilia del match contro il Genoa, respingendo le critiche. “Apprezzo chi vuole stimolarci e chi punta a obiettivi sempre più ambiziosi. Però a volte – aggiunge – si deve combattere con cose che sono fuori misura, a volte fatte anche ad arte per distruggere i miglioramenti fatti dall’anno scorso a questo, e sono tante le cose. Bisogna perdere un po’ di energie per difenderci, ma noi andiamo avanti a costruire un Napoli ancora più forte”.

A chi gli chiede delle contestazioni, risponde: “Io non ho trovato aria di contestazione, ma indifferenza, che è peggio, molti non sentivano più il legame col Napoli. In certi momenti sembravo da solo a crederci, oggi c’è il rammarico per non aver lottato fino alla fine, qualcosa è cambiato e mi sento meno solo. Sono molti di più che credono in questo Napoli”. Poi si toglie qualche sassolino dalla scarpa con i giornalisti, che gli chiedono dello striscione di contestazione ‘La Panda te la ridiamo, basta che te ne vai’, riferito al furto subito dal tecnico il 16 ottobre scorso: “Il nostro striscione è aver raggiunto la Champions. Sul perché di questa atmosfera ditemelo voi, siete a conoscenza di chi gira intorno, alimentate dubbi sul lavoro svolto. Perché abbiamo deposto le armi prima di Torino? Come mai noi andavamo a Torino a fare una passeggiata? Uno striscione che possono aver attaccato una o due persone lo mettete in prima pagina”. E aggiunge: “Come mai De Laurentiis ha detto che ero il miglior allenatore, una grande persona ed allenatore, e poi che ero poco partenopeo, e voi avete preso solo che sono poco partenopeo, non che sono un grande allenatore? Atmosfera? Io non lo so, leggo che ci sono contrapposizioni tra i tifosi, ma quelli che incontro la pensano come noi, dispiaciuti ma contenti per il percorso. Ma perché si evidenzia solo un aspetto?”.

Infine, una battuta sul furto della sua auto: “La Panda prima di tutto bisogna vedere in che stato ce la ridanno, quanti chilometri hanno fatto, se ci sono i cd di Pino Daniele dentro. Valuteremo quando accadrà”.

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