Il processo che vede imputato il leader della Lega per diffamazione aggravata l'attivista tedesca Rackete

Adesso spetterà alla giunta autorizzazioni del Senato valutare se le parole di Salvini, che aveva parlato di Rackete definendola tra l’altro “zecca tedesca”, “complice degli scafisti e trafficanti”, “sbruffoncella criminale”, “comandante che fa politica sulla pelle dei criminali”, “delinquente”, attenessero o meno alla sfera dell’insindacabilità, di cui gode in qualità di parlamentare. Dopodichè, se la giunta del Senato darà l’autorizzazione, il processo ricomincerà davanti al giudice Maria Burza della quarta sezione penale di Milano.Critico sulla decisione è stato l’avvocato Alessandro Gamberini, legale di Carola Rackete, che ieri aveva depositato una breve memoria chiedendo una lettera di scuse da parte di Matteo Salvini e un risarcimento per poter conciliare. “Esprimo forte dissenso da questo provvedimento – ha detto il legale – perchè quelle dichiarazioni non erano in alcun modo legate all’attività di parlamentare di Salvini. O diciamo che il Parlamentare dispone in tutte le sue espressioni della vita quotidiana dell’immunità oppure questo provvedimento è eccentrico”.

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