Epicentro nelle montagne dell'Atlante a 78 km da Marrakech

Forte terremoto in Marocco nella notte: l’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato una magnitudo di 7.0 e una profondità di 10 chilometri, con epicentro nelle montagne dell’Atlante a 78 km da Marrakech. Almeno 1037 le persone che sono rimaste uccise e 1200 quelle ferite nel sisma, che ha distrutto edifici nelle principali città e spinto molte persone in preda al panico a riversarsi nelle strade e nei vicoli, da Rabat a Marrakech. Il primo bilancio delle vittime originariamente era a 296. 

Maggior parte dei danni fuori dalle città

Il ministero ha scritto che la maggior parte dei danni si è verificata al di fuori delle città e dei paesi. I marocchini hanno pubblicato video che mostrano edifici ridotti in macerie e polvere e parti delle famose mura rosse che circondano la città vecchia di Marrakech, patrimonio mondiale dell’UNESCO, danneggiate.

Meloni: “Pieno sostegno Italia”

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, oggi a Nuova Delhi per il vertice G20, ha appreso con dolore il tragico bilancio del devastante terremoto che ha colpito il Marocco. Lo riferisce una nota di palazzo Chigi spiegando che la premier ha espresso “vicinanza e solidarietà al Primo Ministro Aziz Akhannouch, ai familiari delle vittime e al popolo marocchino“, manifestando “la piena disponibilità dell’Italia a sostenere il Marocco in questa emergenza”.

Tajani: “Al momento nessuna vittima italiana”

“Al momento non ci sono notizie di feriti né tantomeno vittime tra i nostri connazionali in Marocco”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a Ombibus su La7. “Sono circa 200 gli italiani presenti nella zona colpita dal terremoto vicino a Marakkech. La nostra ambasciata a Rabat, il nostro consolato a Casablanca e il consolato onorario a Marrrakech sono subito mobilitati dall’unità di crisi del ministero degli Esteri. Sono stati inviati messaggi a tutti gli italiani con i numeri utili per essere assistiti. Al momento non abbiamo notizie di italiani feriti. Purtroppo ci sono molte vittime marocchine. La nostra protezione civile è a disposizione del Marocco che, per ora, non ha chiesto il nostro intervento.Ma l’Italia è pronta a fare tutto ciò che serve per aiutare un Paese amico e così importante. Noi italiani purtroppo sappiamo bene cosa voglia dire avere a che fare con i terremoti”, ha detto ancora Tajani. “Speriamo che la chiusura degli aeroporti marocchini sia temporanea”, ha aggiunto Tajani relativamente ai rimpatri per gli italiani in Marocco. “L’Unità di crisi segue la situazione e siamo pronti a fare assistenza nel modo più forte possibile ai nostri connazionali così come successo in Grecia in occasione dei roghi quando negli aeroporti abbiamo messo in piedi dei desk dell’ambasciata”, ha aggiunto il vicepremier e ministro degli Esteri.

Italiani vadano in aeroporti di Rabat e Casablanca

“Ai nostri connazionali diciamo di non andare all’aeroporto id Marrakech, che è intasato, ci sarà lì un funzionario a dare indicazioni, ma di andare in altri aeroporti del Marocco perchè dagli altri scali gli aerei partono e si può cercare di tornare in Italia. Noi seguiamo minuto per minuto la situaizone. Tutto è sottocontrollo da parte dele autorità italiane, il ministero segue persona per persona la situazione in Marocco”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervistato al Tg2. “Organizzare operazioni di rimpatrio in questo momento è impossibile perchè non c’è possibilità di atterrare a Marrakech, l’aeroporto è pieno. Il consiglio è andare a Casablanca o a Rabat e prendere l’aereo da lì”.

Germania: “Pronti a intervenire”

“Al momento non abbiamo avuto una richiesta ufficiale di intervento. Abbiamo comunque avviato tutti i preparativi nel caso una richiesta del genere dovesse arrivare”. Lo ha detto a LaPresse un portavoce della Bundesanstalt Technisches Hilfswerk (Thw), l’agenzia per le situazioni d’emergenza del governo tedesco. “Stiamo monitorando la situazione e ci stiamo preparando per un possibile dispiegamento”, ha spiegato il portavoce, sottolineando che il Thw è pronto ad intervenire nel momento in cui dovesse arrivare la richiesta dalle autorità dell’Ue, o dal governo tedesco. Il tipo di aiuti e attrezzature che saranno impiegati dipenderà dalle specifiche richieste del Marocco, ha aggiunto il portavoce. Proposte di aiuto sono arrivate anche da molti altri Paesi tra cui la Francia.

Ue: “Pronti a dare assistenza”

“Il mio pensiero va al popolo marocchino, colpito da un terribile terremoto che ha scosso nella notte il Paese, provocando centinaia di morti. L’Ue è pronta a fornire al Marocco tutta l’assistenza di cui avrà bisogno”. Lo scrive su X l’alto rappresentante Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, dopo il terremoto che ha colpito il Marocco causando circa 300 morti.

Centro trasfusioni Marrakech lancia appello per donazioni sangue

Il Centro trasfusionale regionale di Marrakech ha lanciato un appello per le donazioni di sangue in seguito al terremoto di magnitudo 7 della scala Richter, che venerdì sera ha colpito la regione Marrakech-Safi ed è stato avvertito in diverse città del Paese. E’ quanto riporta il quotidiano marocchino Le Matin. Il Centro Trasfusionale ha quindi invitato tutti i cittadini a recarsi massicciamente, fin dalle prime ore di sabato, presso le sue strutture per donare il proprio sangue. Una mobilitazione significativa si osserva anche in diverse strutture sanitarie di Marrakech, come il Centro ospedaliero Mohammed VI, per fornire le cure necessarie ai feriti. Il terremoto ha provocato 296 morti e 153 feriti nelle province e prefetture di Al Haouz, Marrakech, Ouarzazate, Azilal, Chichaoua e Taroudant, secondo un rapporto provvisorio fornito sabato mattina dal Ministero degli Interni.

No rischio tsunami

Al momento non esiste il pericolo di uno tsunami a seguito del devastante terremoto che ha colpito il Paese. Lo ha detto Hani Lahsan, capo del servizio di monitoraggio sismico in Marocco, aggiungendo che il terremoto ha provocato decine di scosse di assestamento, la massima delle quali è stata di magnitudo cinque. “Verranno registrate ancora decine di scosse di assestamento, ma saranno di magnitudo inferiore a quella principale. E con il tempo diminuiranno gradualmente fino a quando l’infrastruttura geologica non sarà nuovamente equilibrata”, ha detto Lahsan parlando con Al Jazeera.

 

 

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