La direttiva non obbliga gli Stati membri a introdurre salari minimi legali, né fissa un livello comune dei salari minimi in tutta l'Ue

Con l’accordo interistituzionale Ue è spianata la strada per l’adozione della nuova direttiva sul salario minimo in Europa. La tutela garantita dal salario minimo esiste in tutti gli Stati membri dell’Ue, attraverso salari minimi legali e contratti collettivi, oppure esclusivamente attraverso contratti collettivi. La nuova direttiva mira ad affrontare questo problema istituendo un quadro dell’Ue per rafforzare l’adeguata tutela garantita dal salario minimo, nel rispetto delle tradizioni e delle competenze nazionali, come dell’autonomia delle parti sociali. La direttiva non obbliga gli Stati membri a introdurre salari minimi legali, né fissa un livello comune dei salari minimi in tutta l’Ue.

ORIGINI E PROSSIMI PASSI

Il diritto a salari minimi adeguati è contenuto nel principio 6 del pilastro europeo dei diritti sociali, proclamato congiuntamente dal Parlamento europeo, dal Consiglio per conto di tutti gli Stati membri e dalla Commissione europea nel novembre del 2017 a Göteborg. L’accordo politico raggiunto dal Parlamento europeo e dal Consiglio è ora soggetto all’approvazione formale dei colegislatori. Una volta pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Ue, la direttiva entrerà in vigore dopo 20 giorni e gli Stati membri la dovranno poi recepire entro due anni nel diritto nazionale.

PROMOZIONE E AGEVOLAZIONE DELLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA SUI SALARI

La direttiva sostiene la contrattazione collettiva in tutti gli Stati membri, dato che i paesi caratterizzati da un’elevata copertura della contrattazione collettiva tendono ad avere una percentuale inferiore di lavoratori a basso salario, minori disuguaglianze salariali e salari più elevati. La direttiva chiede inoltre agli Stati membri in cui la copertura della contrattazione collettiva è inferiore all’80% di istituire un piano d’azione per promuovere la contrattazione collettiva.

UN QUADRO PER LA DETERMINAZIONE E L’AGGIORNAMENTO DEI SALARI MINIMI LEGALI

Gli Stati membri in cui sono previsti salari minimi legali dovranno istituire un quadro di governance solido per la determinazione e l’aggiornamento dei salari minimi, che comprenda: criteri chiari per la determinazione dei salari minimi (tra cui: il potere d’acquisto, tenendo conto del costo della vita; il livello, la distribuzione e il tasso di crescita dei salari; la produttività nazionale); l’utilizzo di valori di riferimento indicativi per orientare la valutazione dell’adeguatezza dei salari minimi (la direttiva fornisce indicazioni sui possibili valori che potrebbero essere utilizzati);l’aggiornamento periodico e puntuale dei salari minimi; l’istituzione di organi consultivi ai quali parteciperanno le parti sociali; la garanzia che le variazioni dei salari minimi legali e le trattenute su di essi rispettino i principi di non discriminazione e proporzionalità, compreso il perseguimento di un obiettivo legittimo; il coinvolgimento concreto delle parti sociali nella determinazione e nell’aggiornamento dei salari minimi legali.

MONITORAGGIO E APPLICAZIONE DELLA TUTELA GARANTITA DAL SALARIO MINIMO

Gli Stati membri dovranno raccogliere dati sulla copertura e sull’adeguatezza dei salari minimi e garantire che i lavoratori possano accedere alla risoluzione delle controversie e usufruiscano del diritto di ricorso. Il rispetto e l’applicazione efficace sono essenziali affinché i lavoratori possano effettivamente beneficiare dell’accesso alla tutela garantita dal salario minimo, e promuovono una competitività basata su innovazione, produttività e rispetto degli standard sociali. Le detrazioni o variazioni del salario minimo dovranno essere non discriminatorie, proporzionate e avere un obiettivo legittimo, come il recupero delle somme pagate sopravvalutate o le detrazioni disposte da un’autorità giudiziaria o amministrativa.

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