La senatrice dem correrà nel collegio uninominale Roma 4, dato perdente dai sondaggi: "Un'offesa molto forte, da Enrico Letta neppure una telefonata"

“Il partito nazionale ha deciso di darmi uno schiaffo, mettendomi su un collegio uninominale dato perdente dai sondaggi, difficile, senza paracadute e senza che io lo sapessi”, ma “farò questa battaglia per salvare l’Italia da una destra oscurantista e dai fascisti, e perché una grande comunità me lo chiede: malati terminali, persone Lgbt, bambini arcobaleno, detenuti, di cui il Pd deve occuparsi”. Così la senatrice del Pd, Monica Cirinnà, durante una conferenza stampa a Palazzo Madama. “Letta chiacchiera di occhi di tigre. Io li tiro fuori ma lo faccio solo per le tante persone che tutta la notte mi hanno inviato mail, telefonate e messaggi. Perché il Pd e l’unico che potrà fermare questa destra oscurantista. Ci ho pensato durante questa notte terribile ma ho pensato di combattere come l’ultimo dei gladiatori”, aggiunge Cirinnà, e “nessuno potrà dire che sono scappata”.

“È stata una notte terribile in attesa di capire quale sarebbe stata la collocazione in lista. Per me che ho passato la notte del 2018 in cui fece le liste Renzi, è un film già visto”. Così la senatrice del PD Monica Cirinnà durante una conferenza stampa a Palazzo Madama.

“Siamo di fronte a una gestione degli accordi, delle liste e delle candidature a dir poco pessima. Quelli che erano alleati sono diventati nemici, mentre ora abbiamo alleati che poco portano come valore aggiunto al centrosinistra. La partita degli alleati e delle liste è stata gestita malissimo”. Così la senatrice del Pd Monica Cirinnà durante una conferenza stampa a Palazzo Madama. 

“Ho ricevuto un’offesa molto forte, sono stata colpita in prima persona perché ero certa di poter dare un contributo importante sul proporzionale Roma 1”. Così la senatrice del PD Monica Cirinnà durante una conferenza stampa a Palazzo Madama. “Non ho ricevuto neppure una telefonata da Letta o Zingaretti”, aggiunge Cirinnà, spiegando che “il partito regionale del Lazio aveva votato una proposta: il senatore Astorre capolista sul proporzionale Roma 2 e Cirinnà capolista su Roma, Ciampino e Fiumicino. Fino a 48 ore fa ero confermata sul collegio Roma 1 come capolista del proporzionale”. Poi la scelta della Direzione dem di candidare Cirinnà “all’uninominale nel collegio Roma 4, che contiene dei territori per cui non sono adatta. Sono sbagliata per quei territori, per gli argomenti e i temi di cui mi occupo: viene candidata la responsabile nazionale diritti del Pd in un collegio difficile come quello di Ostia, Guidonia e Laurentino, senza il paracadute perché non sono in un listino proporzionale sebbene ci fosse posto, come è stato previdsto per altri colleghi”. Secondo la senatrice dem “tanti colleghi sono in grado di portare avanti le battaglie sui diritti”, ma la sua candidatura “è un regalo alla destra perché in quel collegio è favorita la candidata di destra”. 

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