La web-app Mygrants si propone come soluzione per la mappatura, l'aggiornamento e la validazione delle competenze delle persone ucraine sulla base del fabbisogno occupazionale italiano

 Dall’inizio del conflitto in Uraina il 24 febbraio scorso a oggi, sono trascorsi 100 giorni e in Italia sono arrivate oltre 128mila persone: di queste il 52% è composto da donne, il 15% da uomini e il restante 33% da bambini e bambine. Sono i dati diffusi da Mygrants, la prima web-app educativa e di assessment, la più usata da migranti e richiedenti asilo in Italia, basata sul microlearning, nata con l’obiettivo di trasformare l’immigrazione in un’opportunità, sia per le persone migranti che per le comunità ospitanti.

 “Dopo una fase iniziale di emergenza e di prima accoglienza, vi è ora la necessità di fare programmi a medio e lungo termine”, commenta Chris Richmond ‘Nzi, fondatore di Mygrants. “Ora – aggiunge – la sfida è questa: saremo in grado di integrare le persone ucraine nel tessuto economico e sociale del paese? L’attuale priorità deve essere la mappatura delle competenze pregresse delle persone ucraine, al fine di individuare la destinazione professionale più idonea per ogni singola persona”.

 Per rispondere in tempi brevi a quest’esigenza nasce Mygrants for Ukraine: la web-app Mygrants si propone come soluzione per la mappatura, l’aggiornamento e la validazione delle competenze delle persone ucraine sulla base del fabbisogno occupazionale italiano.

 Gli obiettivi principali di Mygrants for Ukraine sono la riduzione di tempi (e costi) di transizione dalla dipendenza all’aiuto, verso un’effettiva autonomia personale e professionale delle persone (migranti in generale e ucraine); la valorizzazione del bagaglio di competenze, conoscenze e abilità pregresse già presenti in Italia, individuando l’idonea destinazione professionale per ogni singolo profilo; soddisfare il crescente fabbisogno occupazionale italiano in diversi settori, dall’informatica alla meccanica, dall’interpretariato all’assistenza alla persona.

 “Accedendo a Mygrants for Ukraine, qualsiasi persona ucraina può (in ucraino oppure inglese) creare un proprio account su Mygrants e personalizzare il suo percorso informativo e/o di assessment in base alle sue priorità, oppure alle sue ambizioni personali e professionali”, ha detto Richmond ‘Nzi. “Non solo formazione: Mygrants for Ukraine fornisce a tutte le persone ucraine attualmente presenti sul territorio italiano l’accesso a informazioni relative al funzionamento del sistema di asilo e altre informazioni di prima utilità”, ha aggiunto.

 Dal momento della creazione dell’account è possibile accedere a moduli quiz tematici progressivi, per validare e rafforzare le proprie competenze e molto altro: grazie ai dati generati in base alla tipologia e alla qualità dei contenuti svolti, Mygrants genera un CV dinamico obiettivo che, per ciascuno degli utenti, è in grado di delineare il settore professionale più congeniale, evidenziando competenze tecniche, il livello di istruzione e le esperienze lavorative pregresse, le competenze trasversali, digitali, linguistiche, ma anche hobby e interessi.

 Mygrants for Ukraine non è destinata solo all’utilizzo del singolo: mira infatti a coinvolgere anche tutte le PMI, corporate e agenzie interinali che vogliono aderire alla progettualità tramite Pickme, la piattaforma di Mygrants a loro dedicata. Tramite Pickme, l’obiettivo per le aziende è avere accesso a un un nuovo talent pool di competenze sempre aggiornate, basate su evidenze oggettive, identificando i profili più idonei per specifici ruoli professionali e programmando il proprio hiring a breve, medio e lungo termine.

 “Attualmente stiamo lavorando con alcune istituzioni pubbliche e governative al fine di individuare come Mygrants for Ukraine possa essere usata anche da loro per massimizzare il processo di integrazione socio-professionale delle persone ucraine già presenti in Italia”, conclude Richmond ‘Nzi, “ovviamente auspichiamo che, già dalle prossime settimane, altre tipologie di organizzazioni pubbliche e private (tra cui ANCI, Caritas Italiana, Action Agency, Croce Rossa Italiana, ministero del Lavoro, ministero dell’Interno, etc) possano prendere parte a questa iniziativa”.

 

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