Arrivato negli Usa in condizioni precarie e con il rapporto con il papà allenatore Marco ormai logoro, tenuto in piedi solo per l'occasione, il Gimbo nazionale ha comunque dimostrato ancora una volta le sue straordinarie qualità di campione

 Questa volta non c’è stata la doppia festa come nell’indimenticabile notte di Tokyo, Gianmarco Tamberi si è dovuto accontentare del quarto posto nella finale del salto in alto dei Campionati Mondiali di Eugene. Il saltatore marchigiano delle Fiamme Oro si ferma a 2.35 metri dopo aver saltato al secondo tentativo 2,33 metri (miglior misura stagionale). La medaglia d’oro è andata al qatariota Mutaz Essa Barshim, grande amico di Gimbo con cui ha ‘condiviso’ l’oro olimpico, con la misura di 2.37 metri. Argento al sudcoreano Sanghyeok Woo (2.35 m). La medaglia di bronzo sfuggita a Tamberi va invece all’ucraino Andriy Protsenko, bravo ad emergere nelle fasi decisive dopo un avvio incerto, e di fatto davanti all’azzurro per aver superato i 2.33 al primo tentativo (con Tamberi capace di farlo al secondo).

Medaglia d’oro al qatariota Mutaz Essa Barshim grande amico di Gimbo con cui ha ‘condiviso’ l’oro olimpico

 Arrivato negli Usa in condizioni precarie e con il rapporto con il papà allenatore Marco ormai logoro, tenuto in piedi solo per l’occasione, il Gimbo nazionale ha comunque dimostrato ancora una volta le sue straordinarie qualità di campione, lottando come un leone fino alla fine. “C’ho messo il cuore, come avevo promesso. Tornare con la medaglia di legno brucia, ma poteva andare molto peggio”, ha dichiarato Tamberi dopo la gara. “Viste le condizioni in cui mi sono presentato qui, è un Mondiale positivo per me. Mi sono trovato con le spalle al muro in due occasioni stasera, a 2.30 e a 2.33 – ha aggiunto – ma riuscire nei momenti di difficoltà è la mia caratteristica migliore”. “Mi spiace perché perdere una medaglia così brucia, ma se proprio dovevo farlo, allora sono contento che ci sia riuscito Protsenko, loro hanno bisogno più di noi di una speranza”, ha proseguito Tamberi. “Ora Monaco, anche se, ad essere sincero, la testa l’avevo solo sul Mondiale”, ha concluso l’azzurro.

 Per l’Italia arriva così il secondo quarto posto in questo Mondiale, dopo quello di Sara Fantini nel martello. Le possibilità di medaglia per la pattuglia azzurra si riducono ormai al lumicino. Intanto sempre nella notte c’è stata una promozione ed una bocciatura nelle batterie dei 200m maschili. Filippo Tortu approda in semifinale correndo il primo turno in un ottimo 20″18 (+1.0), mentre Fausto Desalu deve arrendersi con un 20″63 (+0.5) che non basta per tornare in pista domani. L’americano Noah Lyles guida la fila dei qualificati alla semifinale con 19″98 (-0.3). Nelle batterie femminili, ottima la prova di Dalia Kaddari. La velocista sarda si qualifica per le semifinali chiudendo al terzo posto in un buon 22″75. Tutti e tre gli azzurri tornano in pista domani, ancora una volta nella notte italiana (alle 3.05 le donne, alle 3.50 del mattino gli uomini) per il round intermedio a 24. Delusione, invece, dal lancio del disco femminile con l’eliminazione di Daisy Osakue.

 Quattro le medaglie assegnate nella quarta giornata. Nei 3mila siepi l’oro va al marocchino Soufiane El Bakkali (8’25″13), il campione olimpico ha battuto l’etiope Lamecha Girma, argento, con il bronzo che va al keniano Conseslus Kipruto. L’azzurro Ahmed Abdelwahed si piazza al dodicesimo posto (8’33″43). Faith Kipyegon, due volte campionessa olimpica, centra sulla pista dell’Hayward Field il secondo titolo mondiale della carriera (3’52″96) nei 1500m, rispondendo a tutti i tentativi dell’etiope Gudaf Tsegay (3’54″52). Bronzo alla britannica Laura Muir (3’55″28). Sulla pedana del triplo, nuovo trionfo della venezuelana Yulimar Rojas. Campionessa olimpica, due volte (tre con questa) campionessa del mondo, primatista assoluta: il suo 15.47 metri è la miglior prestazione mondiale dell’anno. Argento Ricketts (14.89), bronzo Franklin (14.72). Infine Nafissatou Thiam non lascia sul tavolo il titolo mondiale dell’Eptathlon (il suo secondo, da aggiungersi ad altrettanti ori olimpici). Il confronto è avvincente: meno di 100 punti separano alla fine Thiam dall’olandese Anouk Vetter (6947 punti, miglior prestazione mondiale dell’anno, contro 6867, record nazionale). Bronzo alla statunitense Hall, 6755.

© Copyright Olycom - Riproduzione Riservata