Gerusalemme, 13 mag. (LaPresse/AP) – Dall’indagine iniziale condotta dall’esercito israeliano sulla morte della giornalista di Al Jazeera Shireen Abu Akleh, non è stato possibile “determinare se la donna sia stata uccisa da colpi di arma da fuoco israeliani o palestinesi”. Lo hanno riferito i militari di Tel Aviv. L’esercito ha riferito che uomini armati palestinesi a Jenin hanno sparato ripetutamente e incautamente contro un veicolo militare israeliano a circa 200 metri da dove la giornalista è stata colpita, e che i soldati israeliani hanno risposto al fuoco. I militari affermano che senza un’analisi balistica sul proiettile che l’ha uccisa, non è possibile determinare chi le ha sparato. L’Autorità Palestinese, che ha il proiettile, ha accusato Israele di aver ucciso deliberatamente Abu Akleh e ha rifiutato di condurre un’indagine congiunta e di dare il proiettile a Tel Aviv. I giornalisti palestinesi che erano con Abu Akleh nel momento dello sparo hanno detto che non c’erano uomini armati palestinesi o scontri nelle immediate vicinanze.

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