Per i neopapà scatta il 'permesso' obbligatorio di 10 giorni, da prendere dai due mesi precedenti ai cinque successivi al parto

 Mentre l’Istat certifica la ripresa dell’occupazione a febbraio, con un esplosione dei contratti a tempo determinato che segnano il record dal 1977, il consiglio dei ministri dà il via libera a due schemi di decreti legislativi proposti dal ministro, Andrea Orlando con cui, tra le altre cose, entra pienamente a regime il nuovo congedo parentale fino ai 12 anni di età del figlio.

 Per i neopapà scatta così il congedo obbligatorio di 10 giorni, da prendere dai due mesi precedenti ai cinque successivi al parto, mentre aumenta da 10 a 11 mesi il congedo genitore solo, e viene esteso il diritto all indennità di maternità per lavoratrici autonome e libere professioniste, anche per gli eventuali periodi di astensione anticipati per gravidanza a rischio. Ma lo schema di decreto legislativo di recepimento della direttiva Ue relativa all’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza prevede anche obblighi precisi per lo smartworking: i datori di lavoro pubblici e privati, che stipulano accordi per l’esecuzione della prestazione di lavoro in modalità agile, devono dare priorità alle lavoratrici e ai lavoratori con figli fino a dodici anni di età, o senza alcun limite di età nel caso di figli in condizioni di disabilità, e a chi è caregiver, senza la possibilità di sanzionare, demansionare, licenziare, trasferire o sottoporre il dipendendente ad altra misura organizzativa avente effetti negativi, diretti o indiretti, sulle condizioni di lavoro. “Qualunque misura adottata in violazione del precedente periodo è da considerarsi ritorsiva o discriminatoria e, pertanto, nulla”, avverte il ministero del Lavoro.Per la Uil si tratta di “un buon inizio”, ma “abbiamo ancora tanti passi in avanti da fare”, avverton oIvana Veronese, segretaria confederale Uil, e Sonia Ostrica, coordinatrice pari opportunità.

 Nel frattempo l’Istat fa i conti sull’andamento dell’ocupazione che dopo due mesi di fermo torna a crescere riprendendo il trend positivo del 2021: a febbraio registra +0,4%, pari a +81mila occupati, con un tasso di occupazione che sale al 59,6% (+0,3 punti). Rispetto a gennaio 2021, si registrano quasi 850 mila occupati in più; oltre la metà sono dipendenti a termine con una stima che sfiora i 3 milioni 200 mila, il valore più alto dal 1977. Il numero di persone in cerca di lavoro diminuisce (-1,4%, pari a -30mila unità rispetto a gennaio) tra gli uomini e per tutte le classi d’età, con l’unica eccezione dei 25-34enni. Segno più, purtroppo, anche per le denunce di infortunio sul lavoro: per l’Inail nel primo bimestre del 2022 sono state 121.994 (+47,6% rispetto allo stesso periodo del 2021), 114 delle quali con esito mortale (+9,6%). In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 8.080 (+3,6%).

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