Il Presidente uscente vince il ballottaggio con il 58%: "Si apre una nuova era, darò risposte a collera e disaccordo"

Emmanuel Macron vince le presidenziali francesi e conquista il bis all’Eliseo. Ma mai come in questa tornata elettorale la destra populista francese si è avvicinata ai Campi elisi transalpini. Una vittoria netta, quella di Manu, con il 58% delle preferenze e la seconda consecutiva per il leader di ‘En Marche’ su Marine Le Pen. Ma siamo lontanti da quel 66% ottenuto al secondo turno del 2017. Otto punti in meno. Una vittoria arrivata grazie al voto nelle grandi città e che dimostra come la Francia sia un Paese piuttosto spaccato. Non sarà quindi un lustro facile quello che aspetta Macron. Fra i suoi compiti ci sarà anche quello di riavvicinare i cittadini alla politica, visto che l’astensionismo è stato del 28%, il dato più alto dal 1969.

“Grazie, dopo cinque anni mi date ancora fiducia”, le prime parole pronunciate dal palco a Champ de Mars, al quale si è avvicinato mano nella mano con la moglie Brigitte e seguito da un gruppo di giovani sulle note dell’Inno alla gioia. Macron promette cinque anni “diversi” da quelli passati e si dice presidente “di tutti e tutte”, pronto a “dare risposte” alla rabbia che cova nel Paese. Convincere chi non lo ha votato, chi lo ha fatto per evitare la salita all’Eliseo della destra e chi ha deciso di astenersi. Questo l’obiettivo del secondo mandato con uno sguardo deciso ai giovani, al lavoro e all’ecologia. Un bisogno di unità perché i prossimi cinque anni “non saranno tranquilli, ma storici”.

L’elezione di Macron è stata salutata con gioia dagli alleati, fra cui Mario Draghi. Il presidente del Consiglio parla di “splendida notizia per tutta l’Europa” e si dice pronto “da subito” a continuare a lavorare insieme, “con ambizione e determinazione, al servizio dei nostri Paesi e di tutti i cittadini europei”. Da Bruxelles arrivano le felicitazioni di Ursula Von der Leyen e Charles Michel. “Non vedo l’ora di continuare la nostra eccellente collaborazione. Insieme, porteremo avanti la Francia e l’Europa”, twitta la presidente della Commissione europea. “Possiamo contare sulla Francia per altri 5 anni”, le fa eco il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel.

Se Macron si gode la vittoria, i suoi rivali guardano già al futuro e alle elezioni legislative di giugno. “Il risultato di oggi rappresenta comunque una vittoria eclatante. Milioni di nostri compatrioti hanno scelto il cambiamento”, dice la sconfitta Marine Le Pen. La leader del Rassemblement conferma di non avere intenzione di mollare la presa. “Continuerò a essere impegnata per la Francia e per i francesi con tutte le mie energie e con tutta la dedizione che voi conoscete”, promette ai suoi sostenitori che la acclamano. A un’unione di tutte le forze di destra fa appello Eric Zemmour. “La nostra responsabilità è immensa. Dobbiamo dimenticare le divergenze e unire le forze. E’ nostro dovere”, rimarca, in caso contrario la Francia finirà in mano alla battaglia fra il blocco di Macron e quello di Jean Luc Melenchon, “e a perdere saranno soltanto i francesi”. E proprio quest’ultimo, forte dell’exploit del primo turno dove ha sfiorato il ballottaggio, punta al bersaglio grosso, ovvero l’elezione a primo ministro. “Il terzo turno inizia stasera, non rassegnatevi, un nuovo futuro comune è possibile”, dichiara dipingendo Macron come un presidente che “cerca di galleggiare in un oceano di astensionismo”. Per l’appena rieletto Macron il prossimo esame è già alle porte.

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