In Usa infuriano le polemiche, la controversa decisione potrebbe vietare l'interruzione di gravidanza in più di metà degli stati
La Corte Suprema ha posto fine alle tutele costituzionali per l’aborto che erano in vigore da quasi 50 anni – una decisione della maggioranza conservatrice che ribalta i casi di riferimento della Corte sull’aborto. Il risultato di venerdì, che ribalta la storica sentenza Roe v. Wade, dovrebbe portare al divieto di aborto in circa la metà degli Stati. La decisione, impensabile solo pochi anni fa, è stata il culmine di decenni di sforzi da parte degli oppositori dell’aborto, ed è stata presa possibile grazie alla componente conservatrice della Corte, resa più consistente da tre nominati dell’ex presidente Donald Trump. La sentenza è arrivata più di un mese dopo la sorprendente fuga di notizie su una bozza di parere del giudice Samuel Alito.
La decisione nel caso ‘Dobbs v. Jackson Women’s Health’ era la più attesa di questa sessione della Corte ed è stata preceduta da furiose polemiche, dopo che a maggio la bozza della decisione, che anticipava l’esito odierno, era stata pubblicata dai media, in una fuga di notizie senza precedenti nella storia della Corte. All’attenzione della Corte Suprema era una legge del Mississippi che intende abolire quasi ogni forma di interruzione di gravidanza dopo 15 settimane di gestazione. La legge non era entrata in vigore, dopo che nei tribunali di grado inferiore era stato presentato appello, sostenendo che la legge violava quanto stabilito nella storica sentenza ‘Roe v. Wade’ del 1973, che aveva garantito il diritto all’aborto negli Stati Uniti su scala nazionale.
La sentenza era poi stata confermata in altri pronunciamenti della Corte, nella quale siede ora una maggioranza di giudici di nomina repubblicana e orientamento conservatore. Le precendenti decisioni della Corte Suprema avevano stabilito che i singoli Stati non possono imporre restrizioni al diritto di una donna di interrompere la gravidanza prima della fase in cui il feto sarebbe in grado di sopravvivere al di fuori del grembo materno, solitamente dopo 24 settimane di gestazione.
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