A Mariupol i soldati starebbero usando crematori mobili per "distruggere qualsiasi prova dei loro crimini"

 La battaglia in Ucraina continua ad infuriare. Kiev accusa i russi di crimini di guerra mentre Mosca respinge al mittente gli addebiti. L’elenco delle nefandezze commesse dai russi – a dire di Kiev – è lungo. A Bucha sarebbero state violentate 25 ragazze di un’età compresa fra i 14 e i 24 anni. A Mariupol i soldati starebbero usando crematori mobili per “distruggere qualsiasi prova dei loro crimini” denuncia l’amministrazione comunale. Più di 400 persone invece mancherebbero all’appello dalla città di Gostomel, che insieme a Bucha e Irpin ha subito il peso maggiore dell’offensiva russa su Kiev. Pesanti bombardamenti invece hanno colpito la città di Sievierdonetsk, nella regione di Luhansk, dopo i bombardamenti russi. Anche Sasha, il bambino di 4 anni scomparso a metà marzo a Vyshhorod, nella regione di Kiev, è stato ritrovato morto. Lo ha reso noto la mamma sui social. Infine la violenza dei russi non risparmierebbe nemmeno gli animali. Secondo alcune foto pubblicate su Telegram da Anton Geraschenko consigliere del ministero dell’Interno di Kiev i russi “inchiodano cani a scale di legno, li scuoiano e poi li mangiano”. Un atto non solo di barbarie ma anche un segnale di quelle che potrebbero essere le difficoltà di approvvigionamento dei soldati di Mosca sul terreno.

 Dal Cremlino la risposta alle accuse è netta. Per i russi le immagini di Bucha sono “il risultato di una falsificazione pianificata” una “mostruosa messa in scena” sulla quale serve “un’indagine indipendente”. Una provocazione definita “rude e cinica” da Vladimir Putin. Secondo la portavoce del ministro degli Esteri, Maria Zakharova, il “falso” sarebbe stato messo in piedi “per giustificare un altro pacchetto di sanzioni già preparato” e “complicare, se non interrompere completamente, i negoziati, in cui Kiev ha iniziato a mostrare segni di un approccio realistico”. La colpa sarebbe anche dei media occidentali “e soprattutto quelli americani” che il Cremlino accusa di “complicità”.

 La situazione resta caldissima pure sul fronte diplomatico. Gli Usa annunciano altre dure sanzioni. Tra le persone che saranno colpite anche Ekaterina Tikhonova e Maria Vorontsova, figlie del presidente russo Vladimir Putin oltre alla famiglia del ministro degli Esteri, Sergey Lavrov. Sul fronte bancario invece saranno interessate Sberbank e Alfa Bank. Decisioni che – per Mosca – sono “al di là della pratica diplomatica”.

 E proprio in questo campo proseguono le espulsioni di funzionari russi in vari pesi europei. A tal proposito Mosca ha confermato che “risponderà” a ogni singolo provvedimento ma – allo stesso tempo – la chiusura delle ambasciate europee in Russia non è in agenda perché “consideriamo la diplomazia un mezzo invariabile di comunicazione interstatale”.

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