Il covid ha aumentato i tempi di esposizione online e il disagio che rende i giovani più fragili

 Cresce il numero dei reati sul web e spesso a farne le spese sono gli utenti più giovani della rete. Il caso della ragazza indotta all’anoressia da un falso medico conosciuto online accende ancora una volta i riflettori sui rischi di Internet, che se da una parte fornisce enormi possibilità di studio, conoscenza e relazioni, dall’altra nasconde rischi troppo spesso sottovalutati.

 “Durante la pandemia tutti i reati on-line sono aumentati in modo esponenziale e soprattutto quelli nei confronti dei minori – evidenzia Manuela De Giorgi, dirigente del compartimento polizia postale del Friuli Venezia Giulia, contattata da LaPresse – Il covid non ha aumentato solo i tempi di esposizione online, con Internet che spesso ha dovuto soddisfare ogni forma di relazione, ma anche il disagio che rende le persone, e i giovani in particolare, più fragili rispetto a problematiche come l’anoressia e le dipendenze”.

 Nel 2021, la polizia postale ha registrato un forte incremento dei casi di sfruttamento sessuale dei minori e di adescamento online. Il Cncpo (Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia online), ha coordinato 5.515 indagini con un incremento del 70% in più rispetto al 2020, all’esito delle quali sono state eseguite oltre 1.400 perquisizioni (+ 87% rispetto all’anno precedente). Sono state 137 le persone arrestate (+98% circa rispetto al 2020) e 1400 le persone denunciate (+17% rispetto al 2020). Considerevole anche l’aumento dei fenomeni di sextortion aumentati del 54% rispetto al 2020 e revenge porn con un incremento del 78%; gli agenti hanno trattato oltre 500 casi denunciando oltre 1.400 persone.

 “I ragazzi hanno grandi capacità e attitudini digitali ma spesso manca loro la consapevolezza dei rischi legati alla Rete”, spiega De Giorgi, che invita a tenere alta la guardia e “intervenire, ognuno facendo la propria parte” e conclude con un consiglio per i genitori: “Stare accanto ai ragazzi non con punizioni, ma con rapporti costruttivi di fiducia e dialogo”.

© Copyright Olycom - Riproduzione Riservata