Le situazioni più complicate si registrano in Toscana e Friuli, nei due grandi incendi in Versilia e sul Carso, ma centinaia di roghi mandano in fumo ettari di boschi da nord a sud, e fanno impennare le richieste di intervento aereo che vengono coordinate dalla protezione civile

 L’Italia brucia con roghi diffusi in tutta la penisola, alimentati da temperature torride su terreni arsi da mesi di siccità. Le situazioni più complicate si registrano in Toscana e Friuli, nei due grandi incendi in Versilia e sul Carso, ma centinaia di roghi mandano in fumo ettari di boschi da nord a sud, e fanno impennare le richieste di intervento aereo che vengono coordinate dalla protezione civile, registrando quest’anno un incremento del 20% rispetto al 2021.
In particolare dal 15 giugno le richieste di canadair ed elicotteri sono state 465, cui si aggiungono 30.600 interventi via terra dei vigili del fuoco, il 10% in più rispetto allo scorso anno.

 “Il maggior numero di roghi si è registrato in Sicilia, con 6.200 interventi – dice il responsabile per la comunicazione dei vigili del fuoco, Luca Cari, contattato da LaPresse – mentre ne abbiamo avuti 4.800 in Puglia e segue il Lazio con 4.500”.
Nella giornata di giovedì, solo a Roma e nella provincia, si contano 40 incendi boschivi, ma le situazioni più difficili restano quelle di Massarosa e sul Carso, dove però, dopo oltre tre giorni di lavoro, i 200 vigili del fuoco all’opera, sono riusciti a circoscrivere i roghi, ora sotto controllo.

 In Versilia sono andati in fumo 900 ettari, con circa mille persone costrette ad abbandonare le proprie case. Anche fra Trieste e Gorizia l’allerta resta alta. La situazione “è sostanzialmente stabile”, dice Riccardo Riccardi, vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla protezione civile, che aggiunge: “Lo sforzo congiunto di tutte le forze in campo ha evitato l’espandersi dei fronti di fuoco”. Restano circa 300 le persone sfollate, in particolare dalla frazione di Jamiano del comune di Doberdò del Lago, in provincia di Gorizia. Nel Comune di Prepotto, vicino a Udine, una volontaria della protezione civile è morta durante le operazioni di bonifica. E giovedì, per il secondo giorno consecutivo, è rimasto chiuso a causa del fumo lo stabilimento di Fincantieri a Monfalcone.

 La speranza è che passi quel vento che nei giorni scorsi ha soffiato e contribuito a diffondere le fiamme. Mentre sul fronte caldo, le temperature non daranno ancora tregua nel weekend, con 16 città da bollino rosso almeno fino a sabato, tra le quali Milano, Roma, Bologna, Genova, Firenze, Torino e Trieste.

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