L'incontro che ha portato oggi alla firma dell'alleanza elettorale si era reso necessario dopo le frizioni fra il segretario dem e il leader di Azione che aveva posto una serie di questioni per lui dirimenti non solo sul programma politico ma anche sugli accordi con altre forze politiche

Dopo due ore di confronto è stato raggiunta un’intesa tra Pd, Azione e Più Europa. L’incontro si era reso necessario dopo le frizioni sulle alleanze fra il segretario dem e il leader di Azione Calenda che aveva posto una serie di questioni per lui dirmenti sìnon solo sul programma politico ma sulle alleanze con la sinistra di Fratoianni, i Verdi di Bonelli e il nuovo partito di Di Maio. Il vertice di stamattina alla Camera ha visto riunite la delegazione dem composta dal segretario Enrico Letta, le capigruppo Simona Malpezzi e Debora Serracchiani e il coordinatore della segreteria Marco Meloni e la federazione Più Europa e Azione, con Carlo Calenda, Matteo Richetti, Benedetto Della Vedova e Riccardo Magi.

Ecco il testo dell’intesa

1. La visione, il programma

Le prossime elezioni sono una scelta di campo tra un’Italia tra i grandi Paesi europei e un’Italia alleata con Orban e Putin. Sono uno spartiacque che determinerà la storia prossima del nostro Paese e dell’Europa. Partito Democratico e Azione/+Europa siglano questo patto perché considerano un dovere costruire una proposta vincente di governo fondata sui seguenti punti.

PD e Azione/+ Europa si impegnano a promuovere, nell’ambito della rispettiva autonomia programmatica, l’interesse nazionale nel quadro di un solido ancoraggio all’Europa e nel rispetto degli impegni internazionali dell’Italia e del sistema di alleanze così come venutosi a determinare a partire dal secondo dopoguerra. In questa cornice le parti riconoscono l’importanza di proseguire nelle linee guida di politica estera e di difesa del governo Draghi con riferimento in particolare alla crisi ucraina e al contrasto al regime di Putin.

Per quanto riguarda le conseguenze del mutato scenario internazionali in ambito energetico, PD e Azione/+Europa si impegnano a mettere in campo le politiche pubbliche più idonee per garantire l’autonomia del Paese attraverso un’intensificazione degli investimenti in energie rinnovabili, il rafforzamento della diversificazione degli approvvigionamenti per ridurre la dipendenza dal gas russo, la realizzazione di impianti di rigassificazione nel quadro di una strategia nazionale di transizione ecologica virtuosa e sostenibile.

In ambito economico e sociale, le parti s’impegnano a contrastare le disuguaglianze e i costi della crisi su salari e pensioni, convenendo di realizzare il salario minimo nel quadro della direttiva UE e una riduzione consistente del “cuneo fiscale” a tutela in particolare dei lavoratori.

Le parti condividono e si riconoscono nel metodo e nell’azione del governo guidato da Mario Draghi. I partiti che hanno causato la sua caduta si sono assunti una grave responsabilità dinanzi al Paese e all’Europa.

Per quanto riguarda le riforme da completare e/o emendare dopo l’interruzione traumatica del governo, PD e Azione/+Europa concordano sulla necessità di:
a) realizzare integralmente il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nel rispetto del cronoprogramma convenuto con l’Unione europea;
b) improntare le politiche di bilancio alla responsabilità e le politiche fiscali alla progressività, promuovendo al contempo una riforma del Patto di Stabilità e Crescita dell’Unione Europea che non segni un ritorno alla stagione dell’austerità;
c) non aumentare il carico fiscale complessivo;
d) correggere lo strumento del Reddito di Cittadinanza e il “Bonus 110%” in linea con gli intendimenti tracciati dal governo Draghi;
e) dare assoluta priorità all’approvazione delle leggi in materia di Diritti civili e Ius scholae.

2. Le candidature, il Patto elettorale

Le parti si impegnano a non candidare personalità che possano risultare divisive per i rispettivi elettorati nei collegi uninominali, per aumentare le possibilità di vittoria dell’alleanza. Conseguentemente, nei collegi uninominali non saranno candidati i leader delle forze politiche che costituiranno l’alleanza, gli ex parlamentari del M5S (usciti nell’ultima legislatura), gli ex parlamentari di Forza Italia (usciti nell’ultima legislatura).

La totalità dei candidati nei collegi uninominali della coalizione verrà suddivisa tra Democratici e Progressisti e Azione/+Europa nella misura del 70% (Partito Democratico) e 30% (+Europa/Azione), scomputando dal totale dei collegi quelli che verranno attribuiti alle altre liste dell’alleanza elettorale. Questo rapporto verrà applicato alle diverse fasce di collegi che verranno indentificati di comune intesa.

Le parti si impegnano a chiedere che il tempo di parola attribuito alla coalizione nelle trasmissioni televisive sia ripartito nelle stesse percentuali applicate ai collegi.

Le liste del Partito Democratico e di Azione/+Europa parteciperanno alla campagna elettorale guidate da Enrico Letta, frontrunner per i democratici e progressisti, e Carlo Calenda, frontrunner per Azione/+Europa e liberali.

Benedetto Della Vedova, Enrico Letta e Carlo Calenda dopo la firma dell’intesa su l’alleanza elettorale

Enrico Letta

Carlo Calenda

Benedetto Della Vedova

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