Secondo il pontefice si è persa l'abitudine di "piangere bene", una pratica che l'uomo deve saper riprendere

Un messaggio chiaro rivolto a tutte le parti in causa nel conflitto a fare attenzione perché “la guerra distrugge tutti“. A lanciarlo è Papa Francesco. “Non solo distrugge il popolo sconfitto, distrugge anche il vincitore – spiega a chiare lettere Bergoglio – distrugge anche coloro che la guardano con notizie superficiali per vedere chi è il vincitore, chi è lo sconfitto”. Uno scenario davanti al quale si versano lacrime, “come quelle di Maria che sono anche segno del pianto di Dio per le vittime della guerra”.

Un pianto di cui l’umanità ha bisogno perché – secondo il Papa – si è persa l’abitudine di “piangere bene”. Una pratica che, nel ragionamento di Francesco, l’uomo deve saper riprendere. “La nostra civiltà, i nostri tempi, hanno perso il senso del pianto. E noi dobbiamo chiedere la grazia di piangere davanti alle cose che vediamo”, dice. Non solo le guerrae ma anche il dramma dello “scarto” rappresentato dagli anziani ma anche dai bambini “scartati ancora prima di nascere” piuttosto che dalle strade “piene di persone senza fissa dimora”.

Vere e proprie “miserie” del nostro tempo che, insieme la tragedia della guerra in Ucraina, richiamano tutti all’urgenza “di una civiltà dell’amore”, spiega Francesco. “Nello sguardo dei nostri fratelli e sorelle vittime degli orrori della guerra, leggiamo il bisogno profondo e pressante di una vita improntata alla dignità, alla pace e all’amore”, il pensiero esposto dal Pontefice.

Un mondo che “diventa sempre più secolarizzato”, una “casa comune” scossa da “molteplici crisi”, argomenta il Santo Padre invitando però i fedeli a non abbattersi. “Le crisi ci purificano, ci fanno uscire migliori. Senza paura. – dice – per questo abbiamo bisogno di costruire un’umanità, una società di relazioni fraterne e piene di vita”.

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