L'Atalanta saluta l'Europa League dopo la sconfitta casalinga contro il Lipsia

L’unica portabandiera del calcio italiano in Europa resta la Roma. La squadra giallorossa allenata da Jose Mourinho travolge i norvegesi del Bodo/Glimt in un Olimpico vestito a festa e gremito in ogni ordine di posto, nel ritorno dei quarti di finale di Conference League, vendicando in un colpo solo la figuraccia della fase a gironi e la sconfitta dell’andata in Norvegia.

Protagonista assoluto del 4-0 finale un grande Zaniolo, autore di una tripletta fantastica. Del solito Abraham il gol che ha aperto le marcature, per il bomber inglese sono 8 le reti nella competizione e 24 in tutte le competizioni. Come lui nell’era moderna solo Dzeko e Totti.

Tutto facile per la Roma, che davanti a Totti ormai sempre presente in tribuna, chiude la pratica in meno di mezzora per poi controllare in scioltezza. La strada verso la finale di Tirana vedrà i giallorossi affrontare i temibili inglesi del Leicester, capaci di espugnare il campo del Psv Eindhoven: andata al King Power Stadium il 28 aprile, ritorno all’Olimpico il 5 maggio.

A Bergamo invece fine dei sogni di gloria. La Dea manca l’appuntamento con la storia. Il Lipsia la butta giù in maniera perentoria dall’Europa League negandogli, davanti alla tifoseria bergamasca, l’accesso in semifinale. La coppa era per l’Atalanta non solo la grande ambizione di fine stagione ma anche l’ultima occasione per tenersi agganciata per un posto in Champions dopo che anche l’altro fronte stagionale, quello della Coppa Italia, si era dissolto e il quarto posto in campionato ormai è considerato una chimera. I tedeschi al ‘Gewiss Stadium si sono dimostrati superiori, per sagacia tattica, aggressività e compattezza uscendo dal campo con un 2-0 senza appello.

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