"Bruciare rifiuti è la negazione dell'economia circolare!" è il tweet del fondatore del Movimento 5 stelle

“Bruciare rifiuti è la negazione dell’economia circolare!”. Con un ‘cinguettio’ Beppe Grillo infiamma nuovamente il dibattito attorno al termovalizzatore che il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha intenzione di realizzare nella Capitale entro l’arco della consiliatura. Sul tema tutto il M5s si è messo di traverso, tanto da arrivare a non votare a Palazzo Chigi il dl aiuti in Consiglio dei ministri. Posizione ribadita ancora oggi dal presidente del M5s, Giuseppe Conte, secondo cui la transizione ecologica “non può essere uno slogan, per questo siamo inflessibili e intransigenti. Se facciamo passare norme che guardano alle tecnologie del passato, prendiamo in giro noi stessi e i cittadini”.

Norme messe nel mirino dal comico attraverso un post pubblicato sul proprio blog col quale etichetta come “insensata” la scelta di affidare poteri commissariali “indistinti” a Gualtieri “non per applicare oggi le migliori pratiche disponibili e realizzare impianti utili, ma per installare tra chissà quanti anni, almeno 6 o 7, un impianto costoso e pericoloso che brucia rifiuti e opportunità di crescita economica”. Il riferimento è appunto al termovalizzatore, scelta bocciata dal cofondatore del M5s. “Contrariamente a quanto accade nella Capitale con l’avallo di parte del Governo – si legge ancora sul suo blog -, nel Paese c’è consapevolezza delle grandi opportunità, anche occupazionali, legate a un ciclo virtuoso dei rifiuti e al recupero di materiali da immettere nuovamente nel ciclo produttivo in chiave circolare. Mentre non a caso l’Unione europea considera l’incenerimento una tecnologia che fa danni significativi all’ambiente”. Insomma, per Grillo, “bruciare i rifiuti è la negazione dell’economia circolare, a maggior ragione se si pensa che quest’impianto avrà bisogno comunque di una discarica al suo servizio per smaltire le ceneri prodotte dalla combustione, equivalenti a un terzo dei rifiuti che entrano nel forno”.

L’uscita del garante del Movimento, come prevedibile, non piace alle altre forze politiche, in primis a Carlo Calenda. “Quella di Grillo è una totale imbecillità che non ha nessun riscontro nei dati – le parole del segretario di Azione -. Tutte le grandi città europee, soprattutto quelle che sono più pulite e più attente all’economia circolare, hanno inceneritori. I termovalorizzatori estraggono energia dai rifiuti e producono polvere che viene stoccata dentro i materiali di costruzione, quindi il tipico esempio di economia circolare. Chi non li vuole far fare condanna Roma a essere invasa dai rifiuti per sempre. A Roma abbiamo visto metodo M5S: promettere 70% differenziata, lasciarla ferma al 44%”. Concetto ripreso dal deputato dem Filippo Sensi: “Il guru della peggiore amministrazione che Roma abbia avuto dai tempi del Lupercale ci dice che dobbiamo restare nella monnezza nella quale ci hanno sprofondati per cinque interminabili anni. Circolare, che abbiamo da lavorare. Il termovalorizzatore si farà”.

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