I dem temono nuovi scossoni da Conte su Def, riforma el Csm o attuazione Pnrr
Dopo una settimana di fibrillazioni, con il tema delle spese militari che sembrava poter addirittura mettere in discussione la tenuta del Governo, le tensioni interne alla maggioranza si allentano ma non del tutto. Sono in particolare Pd e Movimento 5 Stelle, mentre discutono di alleanze future, a guardarsi con diffidenza. La paura dei dem è che il leader M5S, Giuseppe Conte, dopo aver alzato un muro di fronte all’aumento sulle spese per gli armamenti, voglia intestarsi altre battaglie sui temi dell’agenda di Governo: in primis il Def, ma anche la riforma el Csm, l’attuazione dell Pnrr, la riforma fiscale. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in settimana ha disinnescato le tensioni, confermando il 2028 come orizzonte per l’incremento dei fondi per la difesa ed escludendo che saranno nel Def. Ma oggi Conte, per esempio, apre il fronte dell’aumento della spesa sanitaria: “Credo che l’unica ‘corsa al riarmo’ da fare sia quella per potenziare il nostro sistema sanitario.
La stagione del Covid ci lascia in eredità oltre 1 milione di operazioni rinviate. Dietro i numeri ci sono pazienti, persone, famiglie in sofferenza. Queste sono le priorità del Paese, è per questo che dobbiamo lavorare ora senza risparmio”, scrive su Facebook. Il timore che si vada incontro a un lento logoramento del Governo si legge nelle parole della capogruppo del Pd alla Camera, Debora Serracchiani. “Noi siamo concentrati sull’azione di governo. E penso che il Paese non si possa permettere una campagna elettorale lunga un anno”, afferma, annunciando che anche il Pd ha la sua da dire sulle priorità dell’Esecutivo: “Ora mettiamo da parte le polemiche e continuiamo a concentrarci su prezzi alle stelle e inflazione. Ed è per questo che nelle prossime ore affineremo le nostre proposte e le porteremo all’attenzione del Governo”. L’ex ministro Graziano Delrio, deputato dem, è ancora più esplicito: “Chi pensa di logorare il premier commette un errore inaccettabile e se ne assumerà le responsabilità”. Di fronte al rischio di una crisi di Governo torna a far parlare anche il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. “Il centrodestra è la nostra casa naturale. Insieme oggi sosteniamo il governo Draghi, che noi abbiamo voluto e che deve durare fino alla fine della legislatura”, dice il Cav, che per la prima volta prende posizione sulla guerra in Ucraina, pur senza citare il presidente russo Vladimir Putin: “Abbiamo un duplice dovere: quello di lavorare per la pace e quello di fare la nostra parte con l’Alleanza Atlantica, con l’Occidente, con l’Europa, per porre fine a un’aggressione militare inaccettabile”.
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