Da Bruxelles riferiscono che non c'è un piano B nel caso in cui non si raggiungesse l'intesa politica al Consiglio. L'azienda di Stato russa ha annunciato che da mercoledì taglierà del 20% il flusso del gasdotto Nord Stream 1

La nuova bozza del piano Ue di emergenza gas è pronta e sta circolando tra le capitali europee. Sono state ore di intense trattative nei palazzi di Bruxelles e alla vigilia del Consiglio Energia di domani si respira “cauto ottimismo” sulla possibilità di arrivare a un accordo politico. Dall’ennesima riunione fiume degli ambasciatori degli Stati presso l’Ue sono emersi finora due punti fermi: la quota del taglio del 15% dei consumi proposta dalla Commissione non si discute, mentre il potere di attivare lo stato di allerta forniture che darebbe luogo all’obbligatorietà dei tagli passa dalla Commissione al Consiglio. Potrà infatti ancora richiederlo l’Esecutivo Ue ma la domanda deve essere approvata a maggioranza qualificata dal Consiglio. Non solo: possono richiederlo anche cinque Stati, e non più tre. “La presidenza del Consiglio Ue – spiega un alto funzionario – non intende annacquare il taglio del 15% (pari a 45 bcm) perché si tratta davvero di scenari di crisi e se scendessimo considerevolmente da questo 15% sarebbe molto più difficile” raggiungere l’obiettivo di supplire alla carenza di gas russo. “Ovviamente questo richiede solidarietà e richiede molti sforzi da parte degli Stati membri in spirito di solidarietà”, spiega.

Ucraina: Nord Stream 2, il gasdotto russo al centro del dibattito sulla crisi
Ucraina: Nord Stream 2, il gasdotto russo al centro del dibattito sulla crisi

Già, la solidarietà che a fatica si era trovata sulla gestione della pandemia e dei vaccini ora appare sempre più incrinata. In molti vedono in questo taglio lineare solo un favore alla Germania, che più di tutti dipende dal gas di Mosca, anche se il funzionario europeo si affretta a ribadire che “non c’è un problema di mancanza di solidarietà” e che non si intravede “molto questo nazionalismo dell’energia”. L’altra grossa novità al testo sarà rappresentata dalle deroghe, su cui si sta concentrando il lavoro delle diplomazie. Sono deroghe “molto mirate e settoriali”, afferma la fonte, ma che poi andranno a calzare a pennello per certi Stati. Le isole come Malta e Cipro e gran parte della Grecia avranno la loro eccezione, così come chi è poco interconnesso alla rete europea, e torna l’eccezione iberica di Spagna e Portogallo, e infine i Baltici, che sono connessi alla rete elettrica russa. Inoltre, la durata del regolamento sulla riduzione di domanda di gas in caso di emergenza scende da due a un anno. “Questa è una situazione eccezionale ed è molto limitata nel tempo”, spiega il funzionario Ue. “Nel testo ci sarà una possibilità opzionale per la Commissione di proporne la proroga ma vogliamo concentrarci sul prossimo inverno”.

Da Bruxelles riferiscono che non c’è un piano B nel caso in cui non si raggiungesse l’intesa politica al Consiglio di domani. Si lavora sette giorni su sette e 24 ore su 24 per arrivare all’accordo. Tanto più che alla vigilia della riunione dei ministri, a cui parteciperà anche il titolare della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, l’azienda di Stato russa Gazprom ha annunciato che da mercoledì taglierà del 20% il flusso del gasdotto Nord Stream 1. Annuncio che ha fatto volare i prezzi del 10% rispetto a ieri, con una quotazione attuale dei futures per agosto di oltre 176 euro al megawattora.

Questo è esattamente il tipo di scenario a cui si riferiva la presidente von der Leyen la scorsa settimana e che ha portato lei e il Collegio a fare la proposta di solidarietà per risparmiare gas”, commenta il portavoce della presidente della Commissione. “Questo sviluppo convalida la nostra analisi e ci auguriamo quindi che domani il Consiglio adotti una risposta adeguata”.

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