Tutto ciò che c'è da sapere sul voto transalpino: i partiti, le sfide e la posta in gioco

 Meno di due mesi dopo la rielezione di Emmanuel Macron per altri cinque anni all’Eliseo, in Francia i cittadini tornano alle urne per le elezioni legislative, che si terranno il 12 e 19 giugno. Gli elettori sono chiamati a scegliere i 577 deputati della nuova Assemblea nazionale. Si tratta di una tornata molto importante per Macron: visto che l’Assemblea nazionale è la Camera del Parlamento francese che ha sempre l’ultima parola rispetto al Senato, l’applicazione dell’agenda presidenziale si complicherebbe se la coalizione di Macron, Ensemble, dovesse non ottenere la maggioranza assoluta, ossia minimo 289 seggi.
  

QUANDO E COME SI VOTA

Le elezioni legislative si svolgono a doppio turno: il primo il 12 giugno e il secondo una settimana dopo, il 19 giugno. È in vigore un sistema maggioritario uninominale e vanno eletti 577 deputati, tante quante le circoscrizioni individuate, 11 delle quali rappresentano i francesi residenti all’estero: un candidato vince al primo turno nella circoscrizione se ottiene almeno il 50% dei voti espressi su almeno il 25% degli elettori registrati; se al primo turno non vince nessun candidato, va al secondo turno chi ha ottenuto almeno il 12,5% dei voti sugli elettori registrati; a quel punto al secondo turno (dove possono sfidarsi 2, 3 o più raramente 4 candidati) vince chi raccoglie più voti.

LA DURATA DEL MANDATO E IL RISCHIO ‘COABITAZIONE

In Francia il Parlamento è composto da due Camere: l’Assemblea nazionale e il Senato. In queste tornata elettorale bisogna eleggere i 577 deputati che compongono l’Assemblea nazionale, il cui mandato dura per cinque anni, tanto quanto il mandato presidenziale. Il Senato, invece, viene rinnovato per metà ogni 3 anni, e può contare fino a 348 seggi. Nel 2002 il presidente conservatore Jacques Chirac e il premier socialista Lionel Jospin decisero di riformare il mandato presidenziale portandolo da 7 anni a 5 anni, in modo che fosse in linea con la durata del mandato del Parlamento: l’obiettivo era quello di evitare che la presidenza perdesse la maggioranza parlamentare nel mezzo del suo mandato, ritrovandosi nel caso di una ‘coabitazione’.
Quest’anno, tuttavia, il leader della sinistra radicale Jean-Luc Mélenchon, arrivato terzo alle presidenziali dopo Macron e Marine Le Pen, spera proprio in una ‘coabitazione’: in vista delle legislative è riuscito a raccogliere intorno a sé una coalizione delle sinistre e invita i francesi a rinnegare la scelta presidenziale scegliendo una ‘coabitazione’ dall’inizio del nuovo mandato di Macron.

 

I PARTITI IN CORSA E LA POSTA IN GIOCO

1) ENSEMBLE – La formazione di Macron, La Republique en Marche (Lrem), che per queste legislative ha assunto il nome ‘Renaissance’, punta su un’alleanza con il centrista Modem e con il partito Horizons di Edouarde Philippe sotto la bandiera di ‘Ensemble’. In caso di vittoria, Macron rischia di non avere lo stesso successo del 2017: come per le presidenziali, non è più il candidato del rinnovamento di cinque anni fa, ma un presidente uscente con alle spalle un operato da difendere.

2) LE SINISTRE UNITE (NUPES) – La Nouvelle union populaire écologique et sociale (Nupes) è la bandiera sotto la quale si sono riunite, cosa storica, quattro formazioni di sinistra: La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon, gli ecologisti, i comunisti e i socialisti.
Mélenchon punta a imporsi come principale forza d’opposizione, ma nel caso in cui riuscisse a ottenere la maggioranza assoluta sogna di diventare primo ministro (cosa che non sarebbe comunque obbligatoria).

3) LES REPUBLICAINS – La destra di Les Républicains, dopo la performance elettorale a una cifra della sua candidata Valérie Pécresse alle presidenziali, punta a non scomparire.

4) RASSEMBLEMENT NATIONAL – Il Rassemblement National di Marine Le Pen aspirerebbe a ottenere almeno i 15 deputati necessari a formare un proprio gruppo in Parlamento (attualmente ne ha 6).

COSA DICONO I SONDAGGI

Il blocco di Emmanuel Macron è risultato in testa nella maggior parte delle circoscrizioni estere, per le quali si è già votato. Secondo un sondaggio realizzato dall’Istituto Elabe per BFMTV e l’Express, la formazione Ensemble nelle intenzioni di voto del primo turno è al 27%, mentre la coalizione delle sinistre Nupes è al 26,5%. Un’indagine di Ifop-Fiducial per LCI pubblicato il 7 giugno, invece, dà un sorpasso di Nupes, che raccoglierebbe il 26% dei voti (+1 rispetto al 31 maggio), contro il 25% di Ensemble (-2), mentre al terzo posto il Rassemblement national continuerebbe ad attestarsi al 21%.

COSA HA PROMESSO MACRON

Macron ha promesso che, in caso di vittoria alle legislative, fra le priorità del suo governo ci saranno l’azione contro il cambiamento climatico e l’innalzamento dell’età pensionabile da 62 a 65 anni. Ha anche promesso un testo che affronti l’aumento del costo della vita in Francia, dove sono in aumento i prezzi di cibo ed energia. Quanto a Melenchon, addita Macron di essere un liberale che intende fare gli interessi dei ricchi, e propone di abbassare l’età pensionabile, aumentare il salario minimo e offrire maggiori tutele sociali e ambientali.

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