Sulle tasse si consuma un altro scontro nell'articolata maggioranza che appoggia il premier Mario Draghi

Sulle tasse si consuma un altro scontro nell’articolata maggioranza che appoggia il premier Mario Draghi. Questa volta sull’asse Pd-Lega. Il motivo del contendere è la delega fiscale, oggetto ieri di un confronto a Palazzo Chigi tra l’esecutivo e il centrodestra di governo. All’indomani dell’annuncio del leader leghista, Matteo Salvini, del raggiungimento di un accordo sullo stop a nuove tasse sulla casa, il segretario del Partito democratico usa la sciabola: “Quello di ieri di Salvini è stato un teatrino, propaganda e un po’ di scena. Noi – specifica il leader del Nazareno – abbiamo detto fin dall’inizio che la questione essenziale fosse la riduzione delle tasse e che cominciasse dai redditi bassi e medio-bassi a salire. È stata recepita e quindi noi siamo molto contenti di questo. Ci siamo fidati Draghi fin dall’inizio, quando ha detto che la riforma del catasto non avrebbe comportato oneri fiscali in più. E siccome noi pensiamo che la politica sia fatta di serietà, noi abbiamo atteggiamenti di serietà”. La replica del Carroccio non si fa attendere. Ed è affidata ai capigruppo di Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo. Che attaccano: “La lingua di Letta batte dove il dente duole. La verità è che il centrodestra di governo, Lega in testa, ha evitato l’aumento delle tasse sulla casa per milioni di proprietari di immobili e salvato i risparmi degli italiani. Il segretario del Pd stia sereno e pensi, piuttosto, ai suoi sindaci, che premiano gli abusivi come accade a Roma. Un’autentica vergogna”.

Ma non finisce qui. Il botta e risposta prosegue nel pomeriggio con il dem Gian Mario Fragomeli, capogruppo del Partito democratico in commissione Finanze a Montecitorio, che rintuzza: “I leghisti e non solo loro tra le fila delle destre continuano a vivere in un mondo immaginario. Parlano di sventato aumento delle tasse sulla casa nella riforma del fisco, quando questo non era mai stato previsto“. Mentre dallo staff del segretario del partito di via Bellerio arriva una scheda dal titolo ‘Operazione verità’, in cui si segnala che “la battaglia non era contro l’aggiornamento del catasto, ma contro un aggiornamento con valori patrimoniali (cosa decisamente diversa)”. E poi ancora: “Il grande risultato è aver circoscritto l’aggiornamento delle rendite alla normativa attuale, senza inserire nuovi indici. Quindi l’aggiornamento si farà a legislazione invariata”. Mentre da Forza Italia il coordinatore nazionale, Antonio Tajani, twitta: “Forza Italia si è battuta per evitare nuove tasse sulle case degli italiani. Ci siamo riusciti grazie al lavoro svolto con il presidente Draghi. La casa è il bene che abbiamo più a cuore. Non potevamo permettere nessuna nuova patrimoniale. Ora avanti con la delega fiscale”.

E in questo dibattito si inserisce l”allarme’ lanciato dai deputati Fratelli d’Italia in commissione Finanze, secondo cui “nella nuova formulazione del decreto Aiuti, approvata ieri in Consiglio dei ministri, è spuntato fuori un piano per aiutare i Comuni in difficoltà con i bilanci. Tra le varie ricette suggerite dal governo, vi è la possibilità, da parte delle amministrazioni locali, di aumentare l’addizionale Irpef dello 0,2%, che in questi casi potrà addirittura superare il tetto massimo nazionale fissato all’8 per mille”. “Ci sembra davvero paradossale che l’esecutivo denomini ‘decreto aiuti’ un provvedimento che, in realtà, nasconde ulteriori balzelli a carico dei cittadini. Fratelli d’Italia – rimarcano Marco Osnato, Lucia Albano e Galeazzo Bignami – monitorerà da vicino l’evolversi della situazione e preparerà gli opportuni atti parlamentari”.

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