La finale, in diretta sulla rete ammiraglia, è stata vista da quasi 6,6 milioni di telespettatori per uno share che tocca il 42%

Torino saluta Eurovision guardando al futuro con un nuovo spirito. La kermesse, giunta alla conclusione nella serata di sabato con la vittoria dei Kalush Orchestra, segna “un nuovo inizio per Torino dopo anni complicati”, è “una nuova stagione di rinascita”, evidenzia il sindaco, Stefano Lo Russo. Proprio per questo il primo cittadino dà la disponibilità della città nel caso in cui dovesse servire una mano a organizzare la prossima edizione in Ucraina: “Sono contento che abbia vinto” e “faccio il tifo perché si possa organizzare in una città” del Paese “perché vorrebbe dire che è finita la guerra ed è tornata la pace”. In ogni caso “ci mettiamo a disposizione di Rai e di Ebu” per l’organizzazione. “A me piacerebbe potere avere Eurovision tutti gli anni perché è stata un’esperienza incredibile, che ha fatto riscoprire uno spirito che non c’era da tempo”, ribadisce. Anche la Rai, dal canto suo, è pronta a fare la sua parte: “Se dovesse scattare una chiamata collettiva per l’edizione di Eurovision in Ucraina, Rai metterà a disposizione il proprio know how e la grande esperienza che ha dimostrato in questa edizione”, dice senza indugio il direttore di Rai1, Stefano Coletta.

La finale, in diretta sulla rete ammiraglia, è stata vista da quasi 6,6 milioni di telespettatori per uno share che tocca il 42%. “Gli ottimi ascolti dell’Eurovision Song Contest 2022 in Italia e all’estero dimostrano la ricchezza della musica di oggi, con tante e diverse tendenze e linguaggi musicali, e sono una conferma della statura internazionale della Rai. Nel nostro Paese gli spettatori risultano sei milioni 590 mila, lo share è stato del 41,9%. Un risultato mai raggiunto prima d’ora”, commenta l’amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes. “La Rai – aggiunge la presidente Marinella Soldi – è orgogliosa di aver realizzato, insieme all’Ebu, unione dei media europei di servizio pubblico, uno show tecnicamente grandioso, con un’impronta creativa forte”. Il festival ha portato “numeri televisivi e qualità allo stesso tempo come raramente accade”, riporta Claudio Fasulo, vicedirettore dell’intrattenimento Rai e produttore esecutivo dell’evento. La copertura delle tre serate è stata di 25 milioni 123mila telespettatori cioè “un italiano su due lo ha visto per almeno un minuto”, precisa. Per Coletta “è stato raggiunto il grande obiettivo della Rai, quello dell’inclusione”, “si è respirata libertà e rispetto e questo è importante quando si mettono insieme culture diverse”.

A livello torinese, soddisfazione viene espressa sia dal sindaco sia del presidente della Regione, Albero Cirio, per il lavoro di squadra messo in campo dalle istituzioni locali volto al rilancio del capoluogo e del territorio, che torna ad aprirsi al mondo. Stando alle elaborazioni dei primi dati forniti da un campione di strutture all’Osservatorio turistico regionale del Piemonte per il periodo dal 1° al 14 maggio a Torino, rispetto allo stesso periodo del 2019, i pernottamenti dall’inizio del mese hanno registrato un incremento del 68%. Molti gli stranieri: oltre il 40% dei movimenti del periodo.

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