Tra i punti chiave il passaggio sicuro delle navi attraverso il Mar Nero grazie a una sorta di cessate il fuoco circoscritto e l'istituzione del centro di controllo dove saranno presenti funzionari di Onu, Turchia, Russia e Ucraina con compiti di gestione e coordinamento

 Il centro di coordinamento per l’export del grano russo apre ufficialmente oggi a Istanbul, diventa così operativo l’accordo sul grano siglato da Kiev e da Mosca con la mediazione turca e Onu. Un punto cruciale dell’intesa siglato lo scorso 22 luglio e un ulteriore passo verso quella che, si spera, possa essere la soluzione per una delle questioni più stringenti legate al conflitto in Ucraina. La prima nave dovrebbe salpare il 27 luglio dal porto di Chornomorsk.

I punti cardine dell’intesa

 L’accordo sull’export del grano ucraino è stato firmato lo scorso 22 luglio al palazzo Dolmabahce di Istanbul alla presenza del segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres e del padrone di casa, e grande fautore dell’accordo, il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan. Per la Russia l’intesa è stata siglata dal ministro della Difesa, Sergei Shoigu mentre a porre il sigillo per l’Ucraina è stato il ministro delle Infrastrutture ucraino Oleksandr Kubrakov. In realtà si è trattato di due accordi singoli firmati da Mosca e Kiev con Onu e Turchia e non di un testo unico. La validità è di 120 giorni con possibilità di estensione.
L’intesa prevede il passaggio sicuro delle navi attraverso il Mar Nero grazie a una sorta di cessate il fuoco circoscritto e l’istituzione di un centro di controllo a Istanbul dove saranno presenti funzionari di Onu, Turchia, Russia e Ucraina con compiti di gestione e coordinamento. I porti interessati sono quelli di Odessa, Chornomorsk e Pivdennyi. Uno dei punti prevede la formazione in Turchia di ‘gruppi di ispezione’ con la partecipazione di tutte le parti firmatarie, che controlleranno le navi in transito quando queste saranno nelle acque della Turchia. Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, lo ha definito “un faro di speranza”. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha parlato di “22-25 milioni” di tonnellate di grano disponibili per l’export per un valore di “circa 10 miliardi di dollari”.

L’accordo è scricchiolato già poche ore dopo la sua firma quando le forze armate russe hanno lanciato missili sul porto di Odessa (Foto AP)

 L’accordo è scricchiolato già poche ore dopo la sua firma quando le forze armate russe hanno lanciato missili sul porto di Odessa, città chiave per l’export del grano. Secondo Mosca però si è trattato di un attacco mirato a infrastrutture militari che nulla hanno che fare con l’accordo sul grano che la Russia intende “rispettare”. Kiev ha annunciato che la prima nave dovrebbe salpare il 27 luglio dal porto di Chornomorsk nel sud-ovest del Paese. Il presidente turco Erdogan ha fatto appello a tutte le parti in causa affinché si prendano “le loro responsabilità” e rispettino l’accordo che può “attenuare” gli effetti della guerra sulla crisi alimentare globale.

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