Il governo vara le misure andando oltre le indiscrezioni di stampa, ma i ministri pentastellati consumano lo strappo su termovalorizzatore a Roma

 Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri sera il ‘Decreto aiuti’, le misure dell’esecutivo in favore di famiglie e imprese per fronteggiare la crisi dovuta al conflitto in Ucraina. Stanziati altri14 miliardi di euro, che si aggiungono ai circa 15,5 precedenti. Tra le misure, il contributo una tantum da 200 euro per dipendenti e pensionati fino a 35mila euro di reddito: riguarda 28 milioni di italiani e sarà attivo da giugno-luglio. E ancora la proroga del taglio delle accise sui carburanti e l’allungamento dei termini per accedere al Superbonus per le villette. “Strumenti eccezionali per affrontare l’aumentare dei prezzi” sottolinea il premier Draghi.

Il Movimento 5Stelle ha detto no alla finanziaria di 14 miliardi con aiuti a famiglie e imprese per fronteggiare l’aumento dei prezzi dell’energia, snellire le procedure autorizzative per gli impianti rinnovabili e garantire una celere collocazione dei rigassificatori necessari per ricevere il gnl. Il governo vara le misure andando oltre le indiscrezioni di stampa, ma i ministri pentastellati consumano, nel corso della riunione durata quasi due ore, lo strappo sulla norma che consegna al commissario per il Giubileo e sindaco di Roma, i poteri speciali per la costruzione del termovalorizzatore della capitale.

Le ragioni vengono spiegate in una nota del M5S che arriva mentre Draghi sta illustrando le misure in conferenza stampa. “Riteniamo assolutamente irragionevole la posizione oggi passata in Consiglio dei ministri”, affermano i pentastellati. “Abbiamo chiesto una cosa che credevamo scontata” mentre “si è preferito mantenere una norma che non c’entra nulla con la sicurezza energetica e il sostegno alle famiglie e alle imprese”, aggiungono, lanciando un avviso agli alleati di Governo: “Continueremo a contrastare tutte le soluzioni che non sono in linea con i nostri principi e valori” e quella sulla gestione di rifiuti nella Capitale è “una norma che contraddice la transizione ecologica e riporta indietro le lancette dell’orologio. Noi siamo entrati al governo per accelerare la transizione non per tornare indietro”. Pur dicendosi “favorevoli alla norma sui poteri straordinari al sindaco di Roma”, i cinque stelle precisano di aver chiesto che i “nuovi impianti, in linea con la normativa europea, fossero di nuova tecnologia, eco-sostenibili e non inceneritori come preannunciato più volte dall’amministrazione capitolina”. A chiarire ulteriormente la posizione è il capodelegazione M5S al Governo, il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli: “È sbagliato sporcare le idee politiche del Movimento – come la tassazione sugli extraprofitti, il superbonus, il potenziamento di transizione 4.0, le misure sulle bollette e sul rafforzamento patrimoniale – con norme sugli inceneritori, che nulla hanno a che spartire con un decreto aiuti per famiglie e imprese”. Per questo “abbiamo proposto di stralciare quella norma, di inserirla in un altro decreto, di aggiustarla. Tutto questo ci è stato negato. Così la transizione ecologica rimane solo sulla carta”, aggiunge.
Della questione viene investito anche il premier Mario Draghi, che interpellato in conferenza preferisce però minimizzare e non alimentare polemiche: “Ovviamente siamo rimasti un pochino dispiaciuti ma mi auguro che questo alla fine non abbia conseguenze particolari che si traducano in fibrillazioni generalizzate. È un disaccordo che cercheremo di superare in qualche modo”. Vanno invece all’attacco altre forze politiche: “Non se ne può più”, sbotta su twitter il leader di Azione Carlo Calenda, perché “dopo lo scempio di Roma, dopo i disastri sull’energia, in mezzo a una guerra questi inetti perdigiorno continuano a boicottare il paese senza mai offrire una soluzione. Cancellarli. Ma subito”. Per il segretario della Lega Matteo Salvini “il Movimento 5 Stelle si conferma fuori dal mondo. Il no al termovalorizzatore di Roma è una posizione contro l’ambiente, contro il progresso, contro le città pulite e contro i cittadini”.

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