Report dell'Istituto superiore di sanità: prosegue l'ondata estiva, ma l'incidenza potrebbe essere fortemente sottostimata

Prosegue l’ondata estiva del Covid che, spinto dalla contagiosità delle varianti Omicron, vede crescere i contagi e, seppur in percentuali minori, anche i ricoveri e i decessi. I dati odierni fanno registrare 93 morti e 98.044 nuovi casi con un tasso di positività del 25,2%. Salgono le ospedalizzazioni con 8.864 pazienti ricoverati (232 in più rispetto a ieri), mentre scendono le terapie intensive con 344 i malati nei reparti (17 in meno rispetto a ieri).

La risalita della curva è evidente nel report dell’Istituto superiore di sanità, secondo il quale “nel corso dell’ultima settimana risultano in aumento il numero di casi segnalati, le ospedalizzazioni, i ricoveri in terapia intensiva e i decessi”. L’incidenza cresce in tutte le fasce di età, con un dato medio settimanale pari a 1.071 per 100.000 abitanti nel periodo 1-7 luglio, a fronte dei 763 per 100.000 abitanti nella settimana precedente. Secondo gli esperti, l’incidenza potrebbe essere fortemente sottostimata, perché in questa fase, caratterizzata dalla circolazione di varianti altamente trasmissibili, è verosimile che ci sia stato anche un aumento della quota di persone che hanno avuto un’infezione non notificata ai sistemi di sorveglianza per motivi legati sia alla mancata diagnosi che alla ‘autodiagnosi’.

Sale anche il numero delle reinfezioni, ora al 10,8% dei casi segnalati, mentre il dato medio dell’ultimo anno ne contava una percentuale del 4,6 rispetto ai contagi accertati. Messi in fila i dati, c’è chi, come Andrea Crisanti, direttore di Microbiologia all’Università di Padova, sottolinea la necessità di proteggere anziani e fragili, pur considerando quasi impossibile bloccare l’avanzata del virus e mettendo in conto che questa estate sarà una stagione di ‘grande immunizzazione’. Di tutt’altro avviso Walter Ricciardi, consulente del ministro Speranza e professore di igiene all’Università Cattolica, che, intervistato dalla Stampa, bolla l’idea di ‘far circolare’ il virus, almeno tra i giovani, senza preoccuparsi troppo delle conseguenze, come “semplicemente folle oltre che priva di qualsiasi evidenza scientifica”.

Su un punto però tutti gli esperti sono d’accordo, ovvero sulla necessità di proteggere al meglio anziani e fragili che restano le fasce di popolazione su cui Sars-Cov2 miete la quasi totalità delle vittime. Anche per questo si valuta la possibilità di abbassare ai 60 anni l’età al di sopra della quale consigliare la quarte dose vaccinale. Un’indicazione dell’Ema, anticipata nei giorni scorsi da Marco Cavaleri, responsabile della strategia per i vaccini dell’Agenzia europea, dovrebbe arrivare a stretto giro, e potrebbe essere annunciata lunedì, nell’incontro già fissato sul tema.

© Copyright Olycom - Riproduzione Riservata

Tag: