Cartabellotta: "Dopo 5 settimane di aumento il numero dei nuovi casi settimanali registra una flessione". Deciso passo avanti nella somministrazione delle quarte dosi

È iniziata la discesa della curva dei contagi della quarta ondata di covid: nell’ultima settimana il calo è stato del 13,3%. Aumenta, di contro, il numero di decessi e dei ricoveri. Il monitoraggio della fondazione Gimbe, relativo alla settimana tra il 13 e il 19 luglio, certifica il calo dei positivi e l’aumento della pressione sugli ospedali insieme con l’incremento dei decessi.

In termini numerici, sono stati 823 i decessi (+18,9%), di cui 75 riferiti a periodi precedenti. I ricoverati con sintomi sono 1.251 in più (+12,9%), mentre quelli in terapia intensiva 38 in più (+10,1%).

Nella sola giornata di giovedì, i decessi sono stati, in Italia, 157 mentre i nuovi casi di contagio 80.653, secondo il bollettino del ministero della Salute. Il tasso di positività segna un lieve calo dello 0,6% rispetto a ieri, attestandosi al 22%, a fronte dei 366.000 tamponi, tra antigenici e molecolari, processati nelle ultime 24 ore.

Segna un deciso passo in avanti la somministrazione delle quarte dosi. Nell’ultima settimana l’aumento è stato del 188%, come conseguenza dell’ampliamento della platea vaccinale con l’apertura alla seconda dose booster agli over 65.

Al 20 luglio, in Italia sono state somministrate 1.303.485 quarte dosi anti-Covid, con una media mobile di 31.686 somministrazioni al giorno, in forte aumento rispetto alle 11.000 della scorsa settimana (+188%), ma ancora molto lontane dal target di 100 mila somministrazioni fissato dalle linee di indirizzo dell’Unità per il completamento della campagna vaccinale. In base alla platea ufficiale (15.746.854 di cui 6.148.340 della fascia 60-69 anni, 5.053.186 della fascia 70-79 anni, 2.918.641 di over 80, 1.538.588 di pazienti fragili e 88.099 di ospiti delle Rsa che non ricadono nelle categorie precedenti), aggiornata al 13 luglio, il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi è dell’8,3% con nette differenze regionali: dal 3,5% della Sicilia al 18,8% del Piemonte.

“Dopo 5 settimane di aumento – commenta Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – il numero dei nuovi casi settimanali registra una flessione (-13,3% rispetto alla settimana precedente)”. “A metà luglio – conclude – dopo il raggiungimento del picco è iniziata la discesa dei nuovi casi, che tuttavia potrebbe essere più lenta del previsto a causa del numero molto elevato di casi non noti alle statistiche ufficiali che rappresentano un moltiplicatore dei contagi”.

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