L'ex premier "soddisfatto per il 94% dei consensi ottenuti nella consultazione online.

Il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, fresco di nuova investitura dopo il voto in rete degli iscritti, si dice “soddisfatto e felice per il 94%” dei voti ottenuto nella consultazione. Ma non sono passate neppure 24 ore e già deve deve fare i conti con il duro confronto che si è aperto con il premier Mario Draghi, sulle spese militari, che fa fibrillare il Governo. Non bastasse, ci sono i malumori interni da gestire. In mattinata torna a incontrare i Comitati politici del M5S che lo accolgono con un lungo applauso. Il leader li ringrazia “per l’accoglienza” ma subito guarda avanti: “Ora è necessario mettere a sistema e organizzare il lavoro di proposta uscito dalla giornata di ieri. Dobbiamo definire il percorso”, perché “non saremo mai il partito degli slogan e delle promesse irrealizzabili, ma una forza politica seria e responsabile”. Tuttavia, mentre Conte si riprende il partito, in Parlamento sono molti i mugugni sulla ‘due giorni’ che si è conclusa oggi: “L’impressione è che sia nato il ‘blocco contiano’, circa 80 persone con cui lui si confronterà da qui in avanti, mentre tutti gli altri sono esclusi”, sintetizza a LaPresse un deputato pentastellato. L’ex premier assicura che “ci sarà un ampio confronto con i territori, un progetto di governo e di riforma del paese condiviso e partecipato”. E che “non lavoro per una mia lista, lavoro per m5s”. Ma le rassicurazioni non servono a placare i rumors che si rincorrono in transatlantico. “Le voci che girano dicono che il gruppo degli ottanta”, ovvero i componenti dei comitati politici M5S, “sia la nuova classe dirigente del partito, a cui spetterà la scrittura del programma e della linea politica”, conferma un altra fonte.

Quindi, “ha serrato i ranghi dei ‘suoi’, non i ranghi del Movimento”, spiega un onorevole 5 stelle, lamentando il fatto che il leader si “nega alla Camera da mesi e ha interrotto ogni confronto politico con noi parlamentari”. In ballo c’è il nodo per le ricandidature alle politiche.

“Tra quegli ottanta, l’85% è fatto di ‘contiani’ – ragiona una fonte parlamentare – e considerando che nel 2023 sarà quasi impossibile eleggerne di più in Parlamento, tutti gli altri sono fuori”. L’ex premier incassa invece gli auguri del ministro degli Esteri Luigi Di Maio: “Con la nuova elezione di Giuseppe Conte come presidente M5S, il Movimento fa un altro passo deciso in avanti”, afferma, invitando a rimanere “concentrati sulla guerra in Ucraina e i suoi effetti drammatici. L’Italia lavora costantemente per mettere fine alle ostilità e tutelare gli italiani dalle conseguenze di questa atroce guerra”. E a chi maligna sul fatto che, nell’ultima consultazione, “Conte ha preso meno voti dell’altra volta e non ha votato neanche la metta degli iscritti” – come fa notare un deputato – il leader appena rieletto risponde chiaramente: “C’è molta soddisfazione per questa votazione” sulla leadership, “una votazione che c’era già stata.

Abbiamo superato i 70mila votanti quando si votò per appoggiare o meno il governo Draghi, ora ce ne sono stati quasi 60mila per una ripetizione, è significativo. E mi ha sorpreso anche il numero dei voti positivi. In sede di conferma arrivare al 94% mi fa molto piacere. C’è stata un’ottima risposta da parte della nostra comunità. Spero di essere all’altezza, ce la metterò tutta“. E visto il fronte aperto con Palazzo Chigi, nei prossimi giorni probabilmente ce ne sarà bisogno.

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