Le vittime civili e i militari morti sul campo, i danni causati dai bombardamenti a tappeto e le ricadute sull'economia mondiale
Ecco uno sguardo ad alcuni numeri e statistiche che gettano ulteriore luce sulla morte, la distruzione, lo sfollamento e il caos economico provocati dalla guerra mentre raggiunge questo traguardo senza che ci sia una fine in vista.
IL COSTO UMANO
Nessuno sa davvero quanti combattenti o civili siano effettivamente morti, e le cifre riferite da funzionari governativi, che a volte possono esagerare o minimizzare per motivi politici, sono quasi impossibili da verificare. I funzionari del governo, le agenzie delle Nazioni Unite e altri che svolgono il triste compito di contare i morti non sempre hanno accesso ai luoghi in cui le persone sono state uccise. E Mosca ha rilasciato scarse informazioni sulle vittime tra le sue forze e gli alleati, e non ha fornito alcun resoconto delle morti di civili nelle aree sotto il suo controllo. In alcuni luoghi, come la città di Mariupol, a lungo assediata, le forze russe sono accusate di aver cercato di nascondere i morti e di aver gettato i corpi nelle fosse comuni, oscurando il bilancio complessivo. Considerando tutte queste premesse, il numero di morti civili riferiti da Zelensky giovedì, nel suo discorso al parlamento del Lussemburgo, sono “almeno decine di migliaia”. Nella sola Mariupol, i funzionari hanno riferito di oltre 21.000 civili morti. Severodonetsk, una città nella regione orientale di Luhansk che è diventata il fulcro dell’offensiva russa, ha registrato circa 1.500 vittime, secondo il sindaco. Tali stime comprendono sia le vittime ‘dirette’ degli attacchi russi sia quelle che sono morte per cause derivate come la fame e la malattia, per la scarsità dei generi alimentari e dei servizi sanitari. Zelensky ha detto questa settimana che dai 60 ai 100 soldati ucraini muoiono in combattimento ogni giorno, e circa 500 restano feriti. Le ultime cifre pubblicate dalla Russia riguardanti le proprie forze armate sono ferme al 25 marzo, quando un generale ha detto ai media statali che 1.351 soldati erano stati uccisi e 3.825 feriti. L’Ucraina e gli osservatori occidentali affermano che il numero reale è molto più alto: Zelensky ha detto giovedì che più di 30.000 militari russi sono morti, “più di quanti soldati l’Unione Sovietica abbia perso in 10 anni di guerra in Afghanistan”; alla fine di aprile, il governo britannico ha stimato le perdite russe a 15.000. Parlando a condizione di anonimato per discutere di questioni di intelligence, un funzionario occidentale ha affermato che la Russia “sta ancora registrando vittime, ma in numero minore”. Il funzionario ha stimato che circa 40.000 soldati russi sono rimasti feriti. Nelle enclavi separatiste dell’est, sostenute da Mosca, le autorità hanno riferito di oltre 1.300 combattenti morti e quasi 7.500 feriti nella regione di Donetsk, insieme a 477 civili morti e quasi 2.400 feriti; più 29 civili uccisi e 60 feriti a Luhansk.
I DANNI
Incessanti bombardamenti e attacchi aerei hanno ridotto in macerie vaste aree di molte città e regioni. La commissione parlamentare ucraina per i diritti umani afferma che l’esercito russo ha distrutto quasi 38.000 edifici residenziali, facendo rimanere circa 220.000 persone senza casa. Quasi 1.900 istituti scolatisici, dagli asili nido alle scuole elementari alle università, sono stati danneggiati. Di questi 180 sono stati completamente distrutti. Distrutte anche 300 auto e 50 ponti ferroviari, 500 fabbriche e circa 500 ospedali sono stati danneggiati, secondo i funzionari ucraini. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha registrato 296 attacchi a ospedali, ambulanze e operatori sanitari in Ucraina quest’anno.
PROFUGHI E SFOLLATI
L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati Unhcr stima che circa 6,8 milioni di persone abbiano lasciato l’Ucraina durante il conflitto. Ma da quando i combattimenti si sono placati nell’area vicino a Kiev e altrove, e le forze russe si sono ridistribuite a est e a sud, circa 2,2 milioni di persone sono tornate nel Paese. L’Organizzazione internazionale per le migrazioni delle Nazioni Unite stima che al 23 maggio c’erano più di 7,1 milioni di sfollati interni, ovvero di persone fuggite dalle proprie case che però sono rimaste nel paese. Un dato in calo rispetto agli oltre 8 milioni registrati in precedenza.
ZONE CONQUISTATE
Funzionari ucraini affermano che prima dell’invasione di febbraio, la Russia controllava circa il 7% del territorio ucraino, inclusa la Crimea, che la Russia ha annesso nel 2014, e le aree detenute dai separatisti a Donetsk e Luhansk. Giovedì, Zelenskyy ha affermato che le forze russe ora detengono il 20% del paese.
Mentre le linee del fronte cambiano costantemente, al momento circa 58.000 chilometri quadrati sono passati sotto il controllo russo, un’area totale leggermente più grande della Croazia.
LE RICADUTE ECONOMICHE IN RUSSIA E UCRAINA
L’Occidente ha imposto una serie di sanzioni contro Mosca, anche nei settori cruciali del petrolio e del gas, e l’Europa sta cominciando a liberarsi dalla sua dipendenza dall’energia russa. Evgeny Gontmakher, direttore accademico di European Dialogue, ha scritto in un articolo questa settimana che la Russia deve attualmente affrontare oltre 5.000 sanzioni mirate, più di qualsiasi altro Paese. Circa 300 miliardi di dollari di riserve russe in oro e valuta estera in Occidente sono state congelate, ha aggiunto, e il traffico aereo nel Paese è sceso da 8,1 milioni a 5,2 milioni di passeggeri tra gennaio e marzo. Inoltre, la Kyiv School of Economics ha riferito che più di 1.000 società hanno ridotto le loro operazioni in Russia. L’indice azionario MOEX Russia è crollato di circa un quarto da poco prima dell’invasione ed è sceso di quasi il 40% dall’inizio dell’anno. E la scorsa settimana la Banca centrale russa ha dichiarato che l’inflazione annualizzata è arrivata al 17,8% ad aprile. L’Ucraina, nel frattempo, ha riportato un colpo economico sbalorditivo: il 35% del Pil è stato spazzato via dalla guerra. “Le nostre perdite dirette oggi superano i 600 miliardi di dollari”, ha affermato recentemente Andriy Yermak, capo dell’ufficio di Zelensky. L’Ucraina, uno dei principali produttori agricoli, afferma di non essere stata in grado di esportare circa 22 milioni di tonnellate di grano, per colpa della Russia. Zelensky ha accusato Mosca di aver rubato almeno mezzo milione di tonnellate di grano durante l’invasione.
NEL MONDO
Le ricadute della guerra si sono propagate in tutto il mondo, facendo aumentare ulteriormente i costi dei beni di prima necessità oltre all’inflazione che era già in pieno svolgimento in molti luoghi prima dell’invasione. I prezzi del greggio a Londra e New York sono aumentati dal 20 al 25%, con conseguente aumento dei prezzi alla pompa e per una serie di prodotti petroliferi. Secondo l’economista Richard Kozul-Wright della Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo, i paesi in via di sviluppo sono particolarmente schiacciati dall’aumento dei costi di cibo, carburante e finanziamenti. Le forniture di grano sono state interrotte alle nazioni africane, che hanno importato il 44% del loro grano dalla Russia e dall’Ucraina negli anni immediatamente precedenti all’invasione. L’African Development Bank ha riportato un aumento del 45% dei prezzi continentali del grano, che ha colpito tutto, dal couscous mauritano alle ciambelle fritte vendute in Congo.
© Copyright Olycom - Riproduzione Riservata