Prezzo in salita a 1,911 euro al litro. Per il diesel il costo è 1,811 euro al litro

Prezzi in salita per i carburanti che, assorbendo gli ultimi rincari, segnano una media pari a 1,911 euro al litro per la benzina self, ai massimi da ottobre, 1,811 euro al litro per il diesel self; sul servito la benzina si attesta a 2,048 euro, il diesel servito è 1,951 euro. In crescita anche il Gpl, tra 0,723 e 0,741 euro/litro e il metano auto che oscilla da 1,308 a 1,414 euro/kg. Sono gli ultimi dati, elaborati sulla base dei numeri comunicati dai gestori all’Osservaprezzi del Mimit, aggiornati al 7 aprile. La media si conferma sui prezzi praticati in autostrada, diffusi dallo stesso dicastero di via Veneto, con la benzina self viaggia sugli 1,985 euro al litro, il gasolio self sugli 1,906 euro, il Gpl è a 0,85 euro, il metano a 1,473.

I consumatori insorgono

I consumatori insorgono. “Oggi un pieno di benzina può costare oltre 7 euro in più da inizio anno”, denuncia il Codacons, calcolando che rispetto ai listini praticati nell’ultima settimana di dicembre 2023 oggi “un litro di benzina in modalità self costa in media l’8,3% in più, mentre il gasolio è rincarato di circa il 5%”. In altre parole: “per un pieno di verde la spesa sale di 7,3 euro, che equivalgono a +176 euro annui ad automobilista ipotizzando due pieni al mese. Rincari che – sottolinea il Codacons – si presentano in occasione delle partenze degli italiani per i prossimi ponti, e che peseranno su chi deciderà di spostarsi in auto in occasione delle festività del 25 aprile e 1 maggio”.

Unc: “Stangata di primavera”

Il superamento del tetto degli 1,9 euro per la benzina in modalità self “è una stangata di primavera della quale avremmo volentieri fatto a meno, un rialzo allarmante visto che rischia di riaccendere ulteriormente l’inflazione che già a marzo è schizzata all’1,3%, dal +0,8% di febbraio”, chiosa Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, sottolineando il ‘primato’ di Bolzano come provincia autonoma peggiore, con un prezzo al litro pari a 1,946 euro, seguita dalla Basilicata con 1,936 e dalla Calabria con 1,935 euro. E mentre l’Adoc chiede “interventi più incivisi” al governo, Assoutenti lancia un’allarme: “La corsa dei carburanti rischia di avere effetti pesanti sulle tasche degli italiani: oltre all’aumento dei costi di rifornimenti si rischia un effetto domino con rincari a cascata per i prezzi dei prodotti trasportati, a partire dagli alimentari, considerato che in Italia l’88% delle merce viaggia su gomma”. 

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